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emergenza costa

Erosione, Alessandri striglia Latina e Sabaudia: “Il protocollo è una Ferrari ferma in garage”

La seduta della commissione era stata convocata su richiesta di Tripodi della Lega

LATINA – “Il protocollo per la gestione sostenibile del tratto Latina-Sabaudia soggetto a erosione è una Ferrari ferma in garage”. Lo ha detto senza mezzi termini ieri l’assessore regionale Mauro Alessandri  durante la  seduta della Commissione tutela del territorio convocata su richiesta del capogruppo della Lega Angelo Tripodi che ha lanciato l’allarme: “Se le cose continuano così si prevede la chiusura in provincia di Latina di quasi 320 attività perché non esiste più la spiaggia”.

Una strigliata vera e propria quella dell’assessore che ha poi rimarcato l’importanza attribuita dall’ente regionale al protocollo “deliberato e firmato, considerato azione-quadro, e che aspirava a diventare modello per questo tipo di politiche sui territori”. A disposizione un milione e 100 mila euro: “Ma serve un piano di azione presentato dalle amministrazioni. L’idea era di sviluppare un modello che poteva funzionare anche per altri territori, ma intanto si risolveva il problema lì, e i fondi stanziati, messi insieme con quelli per il ripascimento e con quelli della protezione civile, sono una misura di tutto rispetto. Certamente  – ha concluso Alessandri  – ci sono delle imperfezioni, ma come si dice, aiutati che Dio ti aiuta”. Entrambe gli enti locali erano assenti.

IL RIPASCIMENTO MANCATO – Per quanto riguarda il ripascimento inoltre, Latina, Sabaudia, Terracina e Fondi hanno ricevuto già il 20% delle somme stanziate dalla Regione Lazio per gli interventi, “ma nessuno di questi comuni ha presentato lo stato di avanzamento dei lavori”, ha rimarcato Alessandri”.

IL CASO LATINA – Gli stabilimenti del capoluogo pontino “sono arretrati verso la strada e sono arrivati ormai al limite” ha detto Sergio Caianiello di Assobalneari Latina. “Solo su Latina manca mezzo milione di metri cubi di sabbia. Ma è un macro danno ambientale che riguarda tutta la costa laziale”, ha rilevato Simonetta Mancini, presidente di Assobalneari Lazio chiedendo “un progetto strutturale per uno sviluppo sostenibile” e sgravi fiscali per le aziende che hanno avuto danni, “ormai allo stremo”. Massimo Perin di Assobalneari Lazio Latina/Nettuno, si è lamentato per l’assenza dei rappresentanti del Comune di Latina, ha avvertito che se la spiaggia continua ad arretrare le concessioni sono sotto revoca. “L’estate 2020 sembra lontana ma non lo è affatto. Il ripascimento morbido impiega tempo”, ha aggiunto Gianfilippo Di Russo, presidente provinciale CNA Balneri di Latina.

Per il consigliere regionale Giuseppe Simeone, va fatta “una sorta di piano straordinario per recuperare il tempo perso. Aggressioni dal mare, dai fiumi e dai torrenti, il litorale non c’è più. Agire in maniera netta e costante e vigilare sui Comuni, la Regione ha il dovere di sovraintendere a tutto quello che si fa”.

L’assessore Alessandri ha annunciato per la sessione di bilancio, “uno sforzo ulteriore e straordinario rispetto alle risorse sulle quali abbiamo fatto conto fino ad adesso”.

 

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