FORMIA – Sono la professoressa Fausta Forcina, suo marito Giuseppe Gionta e il cugino della donna Pasqualino Forcina le persone trovate uccise in una palazzina di Piazza Mattej tra le centralissime Via Rubino e Via Vitruvio. I primi due uccisi dal parente che poi si è tolto la vita. Un fatto di sangue che ha sconvolto Formia dove i tre erano molto conosciuti.
La scoperta è stata fatta nel pomeriggio di giovedì quando nello stabile di proprietà della famiglia Forcina è rientrato un condomino, un professionista che ha il proprio studio nello stabile, e ha trovato la donna riversa sulle scale e a poca distanza il marito ucciso da un colpo di pistola che lo ha raggiunto in pieno petto sull’uscio di casa quando probabilmente sentendo gli spari si era affacciato. la scena non era così chiara quando sono arrivati i carabinieri, nessuna arma e moglie e marito uccisi. Solo poi si è potuto ricostruire quanto accaduto, quando al piano di sopra è stato trovato il corpo di Pasqualino Forcina che viveva nell’appartamento sopra la cugina, anche lui privo di vita, ma con la pistola usata per sterminare i familiari.
Un omicidio- suicidio che sarebbe maturato per questioni legate all’eredità, la divisione dei beni, tra cui la palazzina scenario della strage, non era forse stata accettata da Pasqualino Forcina. Le vittime erano molto conosciute e all’ora del delitto la professoressa Forcina rientrava da scuola, l’istituto comprensivo Dante Alighieri dove insegnava matematica e era anche vicepreside. Anche il marito era un ex insegnante di matematica nello stesso istituto.