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l'equipe in piazza celli

Coronavirus, il paziente invia i dati, allarme in centrale e ricovero. La telemedicina funziona

Il dg Casati: "Questa battaglia si vince sul territorio"

LATINA – “Il monitoraggio dei pazienti Covid avviato con la telemedicina funziona e questo ci ripaga degli sforzi fatti”. E’ domenica quando Giorgio Casati, direttore generale della Asl di Latina commenta il primo risultato positivo ottenuto con il nuovo sistema di controllo dei pazienti a casa, partito sabato con la distribuzione dei kit che consentono la misurazione dei parametri vitali. Un “allarme” arrivato alla centrale operativa di telemedicina e immediatamente colto dalla squadra selezionata per la gestione del servizio, che ha permesso di disporre seduta stante il ricovero di un uomo di 60 anni che desaturava.

PEGGIORAMENTO VELOCE – “Ieri il paziente stava bene, ma oggi le sue condizioni sono peggiorate velocemente come accade con questa infezione – spiega Casati – Al primo segnale di non conformità, la centrale di monitoraggio ha allertato il medico medicina generale che ha parlato con paziente; è stata fatta immediatamente una consulenza pneumologica e si è disposto il ricovero”.

Non è più il paziente non grave che sta a casa a dover valutare i suoi sintomi riferendoli al telefono al medico o al dipartimento: ”Il grande vantaggio di questo sistema è che le valutazioni vengono fatte con misurazioni oggettive che consentono di intervenire in maniera appropriata. Probabilmente senza la telemedicina il nostro paziente di oggi sarebbe finito in Rianimazione cosa che non è stata necessaria”.

LA CENTRALE IN PIAZZA CELLI – I Covid positivi misurano e trasmettono più volte al giorno i dati riguardanti la temperatura, gli atti respiratori al minuto, il battito cardiaco e la saturazione, ovvero la quantità di ossigeno nel sangue. Ed è proprio quest’ultimo parametro, il più significativo, ad aver fatto accendere la lampadina rossa nella stanza della sede Asl di piazza Celli a Latina dove si alternano senza soluzione di continuità davanti ad un monitor sette infermieri. A coordinarli la dottoressa Lorena Di Lenola, con la consulenza del professor Di Somma docente di Medicina e Chirurgia d’Urgenza arruolato per l’emergenza in atto. E’ lui che definisce le scale di allarme e collabora anche con Regione per estendere al resto del Lazio il sistema di telemonitoraggio avviato dalla Asl di Latina grazie all’esperienza fata con il progetto +Vita, attivo in provincia da circa un anno. Fanno parte dell’equipe gli penumologi del distretto 2 con la rete formata dai dirigenti Loreto Bevilacqua, Giuseppina Carreca e Dino Rossi.

LA BATTAGLIA SI VINCE SUL TERRITORIO – “L’esperienza di oggi ci dice che il sistema funziona. Nei prossimi giorni proseguiremo con la distribuzione dei kit ed entro martedì dovremmo aver consegnato tutta la dotazione dei primi 60. Speriamo di avere a breve i nuovi dispositivi per coprire tutto il fabbisogno che è destinato ad aumentare dal momento che con questo sistema potremo monitorare anche chi viene dimesso. Questa è una battaglia che possiamo vincere solo sul territorio, perché quando un paziente arriva in ospedale è già tardi”, conclude Casati.

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