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Arresto stupratore, il Questore di Latina Gargiulo: “Massimo sforzo per fatto grave”

Dragos Daniel Marcu tradito da alcuni furti commessi in zona per sopravvivere

LATINA  – “A fronte di un fatto grave, commesso in danno di minori, grazie all’eccezionale impegno dei poliziotti della Questura di Latina che hanno lavorato in sinergia con la Procura della repubblica, è stato accertato quanto accaduto identificato il presunto responsabile è tratto in arresto nonostante si trattasse di una persona senza fissa dimora che si muoveva con grande disinvoltura tra gli edifici abbandonati ubicati sul territorio provinciale”, è il commento del Questore di Latina Raffaele Gargiulo dopo l’arresto di Dragos Daniel Marcu “gravemente indiziato della violenza sessuale avvenuta nella serata del 3 maggio scorso”. L’uomo, arrestato nella mattina di ieri, sorpreso nel sonno nel sito industriale dell’ex Mistral a Pontenuovo, non si era mai allontanato dalla zona, la  sua fuga è durata tre giorni.

In passato era stato condannato a quattro anni per maltrattamenti, aveva diverse denunce alle spalle e processi anche per rapina. Era stato in carcere, la prima volta giovanissimo. E’ il profilo di Daniel Dragos , il 30 enne romeno arrestato per aver sequestrato e abusato di una sedicenne incontrata nell’ex zuccherificio di Latina Scalo. Un sito industriale dismesso, una  moda fra i giovani visitare i luoghi abbandonati censiti da un app. Un gioco che è costato caro ad Anna e Marco, i nomi sono di fantasia, che mercoledì sera in quella fabbrica hanno incontrato il 30enne e sono stati aggrediti: lui picchiato mentre a lei è toccata la sorte più pesante.

Ieri mattina l’arresto da parte degli uomini della squadra mobile di Latina guidati dal vicequestore Mattia Falso che ha svolto le indagini senza sosta, giorno e notte ed è arrivato a meta grazie alle tracce lasciate da Daniel: il furto di un’auto, poi piccole scorribande per cercare di sopravvivere, l’ultima nella parrocchia di Pontenuovo, che lo ha tradito fornendo agli investigatori il forte sospetto che si trovasse in un altro sito dismesso della zona. Era lì ieri mattina, dormiva raggomitolato per terra. Non ha opposto resistenza.

L’attività degli investigatori della Squadra Mobile si è sviluppata sia con l’ausilio di strumentazione tecnica che con la tradizionale raccolta di informazioni, e si è concentrata sin dai primi momenti in una capillare ricerca sul territorio dell’uomo sospettato, il cui identikit era stato fornito dalle stesse vittime nell’immediatezza dei fatti.

 

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