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sanità

Goretti, solo due donazioni di organi nel 2023, Parrocchia: “Un calo dopo anni di risultati sempre in incremento”

Bene le donazioni e i trapianti nel Lazio con un +14%

LATINA – Ha fatto un preoccupante balzo indietro, la donazione degli organi nella Al di Latina. Se infatti è stata attivata, oltre che al Goretti, anche al Dono Svizzero di Formia, la complessa organizzazione che consente gli espianti, il numero di donatori si è ridotto in maniera drastica: nel 2023 solo due donazioni (per un totale di quattro organi), ma soprattutto tanti rifiuti da parte di familiari che in assenza di disposizioni esplicite non se la sono sentita di dare l’autorizzazione all’espianto. A patirne le conseguenze i pazienti in attesa di un intervento salvavita che potrebbe non arrivare mai.

Eppure il 2022 aveva fatto sperare nel passaggio ad una nuova sensibilità testimoniata da un totale di otto donazioni che hanno consentito alla Asl di Latina di mettere a disposizione della rete regionale e nazionale 8 fegati, 14 reni, un pancreas, tre cuori, un polmone, cornee e tessuti muscolo-scheletrici.

Che cosa è successo dunque negli ultimi 12 mesi ? “Abbiamo registrato un calo dopo risultati sempre incoraggianti ed è una cosa su cui riflettere – dice Sergio Parrocchia che come direttore sanitario aziendale della Asl di Latina è il coordinatore della macchina dei trapianti della Asl di Latina – sarà necessario riprendere il lavoro sulla sensibilizzazione della popolazione generale, per promuovere il “si” alla donazione quando si fa la carta di identità, ma anche attività di supporto ai familiari al momento dell’accertamento di morte del congiunto. Va anche sempre ottimizzata l’organizzazione interna, si tratta di una macchina molto complessa che coinvolge praticamente tutta la struttura. Siamo invece molto contenti di come è andata l’attività nella rete trapianti regionale, con la quale collaboriamo da anni,  e che ha ottenuto nel 2023 risultati lusinghieri  “.

Ne abbiamo parlato per Gr Latina

E’ andata bene  – come detto – nel suo complesso l’attività trapiantologica e di donazione degli organi  nel Lazio che è cresciuta del 14%.  I dati aggiornati a fine dicembre , forniti dal Centro regionale Trapianti – Unità operativa dell’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma, che coordina tutta l’attività trapiantologica della Regione Lazio, mostrano che tra gennaio e dicembre 2023 sono stati 446 i trapianti effettuati nei centri autorizzati della Regione Lazio, di cui 25 frutto di accordi interregionali (contro  389 del 2022).

Nello specifico sono stati eseguiti 214 trapianti di rene, 201 trapianti di fegato (di questi 80 al polo trapianti interaziendale San Camillo – Spallanzani), 20 di cuore, 4 di polmone e 7 combinati rene-pancreas. “Un risultato che mette in luce la complessa attività dei cinque centri trapianti che operano nella Capitale: San Camillo Forlanini, Policlinico Umberto I, Policlinico Gemelli, Policlinico Tor Vergata e ospedale pediatrico Bambino Gesù. Oltre che del team del Centro regionale Trapianti Lazio che ha coordinato circa 1323 offerte di organi ricevute dal Centro nazionale Trapianti da tutta Italia e dai paesi europei con il programma di cooperazione internazionale Foedus”, dicono dalla Regione Lazio.

«Nello scorso anno, nel Lazio, sono state coordinate ed effettuate 589 missioni per trapianti con auto, 64 con aereo, 4 con elicottero. Sono stati trasportati 378 campioni biologici, 120 organi, mobilitando centinaia di nostri professionisti verso tutta Italia e anche all’estero, ad esempio in Francia, Svizzera e Grecia», ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. «Oggi la realtà dei trapianti nel Lazio può contare su un eccellente apparato clinico chirurgico espresso dai team-trapianto, un importante apparato tecnologico-scientifico, nonché un sistema organizzativo di rete all’avanguardia che sta dimostrando un’efficiente e un’efficace risposta terapeutica per i pazienti, nel Lazio e a livello extra-regionale, come ci confermano i dati. Questa è la strada d’eccellenza che vogliamo continuare a percorrere, fatta di altruismo, generosità e speranza per il futuro», ha aggiunto il presidente Rocca.

Dietro all’aumento del numero assoluto dei trapianti c’è una crescita delle osservazioni e della segnalazione dei potenziali donatori, che a loro volta riflettono l’attività dei reparti di rianimazione ad impegnarsi per la donazione degli organi a decesso avvenuto, nonché una continua e costante attività di formazione e degli operatori e un importante adeguamento tecnologico, supportato e coordinato dal Centro regionale Trapianti Lazio.

 

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