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in tribunale

Karibù, per la gestione dei fondi destinati ai migranti a processo Liliane Murekatete e sua madre Marie Therese Mukamitsindo

Rinviati a giudizio anche Michel Rukundo e Aline Mutesi. Ammesse tutte le parti civili

LATINA – Tutti a processo i vertici della Cooperativa Karibù. La gip del Tribunale di Latina Giulia Paolini al termine della camera di consiglio seguita all’udienza preliminare di questa mattina, ha rinviato a giudizio Liliane Murekatete, Marie Therese Mukamitsindo, Michel Rukundo e Aline Mutesi. La prima è anche la moglie del parlamentare Aboubakar Soumahoro, il sindacalista  di origini ivoriane arrivato in Italia a 19 anni e divenuto bandiera contro lo sfruttamento degli immigrati nel nostro Paese. La vicenda che da alcuni mesi vede imputati moglie, suocera e cognati, ha travolto anche lui, proprio perché la famiglia è accusata di aver dirottato i soldi destinati all’accoglienza dei richiedenti asilo e dei minori non accompagnati, lasciandoli in condizioni di bisogno, per usare quei finanziamenti pubblici a scopi personali. Il processo dovrà provare l’accusa mossa dalla Procura della Repubblica di Latina.

Tutti e quattro compariranno davanti al secondo collegio penale del Tribunale di Latina l’11 giugno prossimo per rispondere dei reati di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione e auto-riciclaggio.

Accolte tutte le richieste di costituzione di parte civile presentate a partire da quella del sindacato Uiltucs con il segretario Gianfranco Cartisano e dei 19 lavoratori della coop. Si sono costituiti anche i Comuni di Latina, Aprilia, Pontinia, Monte San Biagio, Fondi, Terracina, Sezze e Roccasecca, il Ministero degli Interni, il Codacons, il Consorzio Agenzia Inclusione dei Diritti e il commissario liquidatore della Karibù.

Nell’udienza di questa mattina i legali degli imputati, gli avvocati Lorenzo Borrè e Francesca Roccato, avevano presentato alcune eccezioni riguardo le costituzioni di parte civile, tutte respinte,  e presentato istanza di non luogo a procedere.

“Ringraziamo la magistratura che ha accolto le ulteriori 19 istanze dei lavoratori nelle costituzioni di parte civile, una risposta vera e di vicinanza delle istituzioni  alle famiglie”, scrive in una nota Gianfranco Cartisano della  Uiltucs  sui ricorsi presentati dafli avvocati Giulio Mastrobattista e Atena Agresti.

Cartisano bolla poi come incredibile il comportamento di uno degli imputati, Michel Rukundo che ha chiesto di inserirsi come creditore nello stato passivo chiedendo 100.000 euro di spettanze. Na come si può – aggiunge –  dopo aver lasciato senza stipendi lavoratori e famiglie per centinaia di migliaia di euro”. La richiesta di Rukundo è stata comunque respinta dal commissario liquidatore.

 

 

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