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l'udienza preliminare

Processo al prof di religione accusato di abusi sessuali, ascoltate in aula le vittime minorenni

Intanto per Frateschi anche l'accusa di aver sottratto 60mila euro all'Istituto per il Sostentamento del Clero

LATINA – Va avanti il processo al prof di religione accusato di pedofilia, perché ieri in udienza preliminare (l’ex insegnante e diacono non è stato ancora rinviato a giudizio), sono stati ascoltati in aula i tre ragazzi più giovani, due minorenni e uno appena maggiorenne, dei cinque, che hanno denunciato gli abusi sessuali da parte di Alessandro Frateschi. Gli studenti, difesi dagli avvocati Nicodemo Gentile e Francesca Giuffrida, hanno risposto alle domande della giudice Laura Morselli assistiti dalla psicologa Alessia Micoli.

Quattro ore di udienza per ricostruire tutti gli episodi che coinvolgono i giovani che hanno raccontato delle attenzioni particolari del prof, che li toccava, un episodio si è verificato anche in un bagno della scuola, e che poi una volta entrato in confidenza con loro aveva cominciato a mandare loro sulle chat strane foto che via via erano diventate sempre più esplicite fino a quelle pornografiche. Per inviare queste ultime, inoltre, l’uomo usava un sistema di cancellazione automatica dopo la visualizzazione e dunque inizialmente non erano state trovate. Ora, grazie al lavoro dei tecnici eseguito su tutti i dispositivi in uso a Frateschi,  la Procura della Repubblica ha depositato nuove prove: si tratta proprio di alcune chat e delle immagini che le corredavano recuperate dalle memorie di pc e cellulari.  I ragazzi hanno riferito anche con chi si erano confidati dopo l’ iniziale disorientamento e la comprensibile reticenza, e che è stato un genitore, venuto a conoscenza dei fatti, a contattare la Garante per l’infanzia e l’adolescenza del Lazio Monica Sansoni che ha sporto denuncia ai carabinieri perché si potesse dare il via a indagini.

Intanto  su un altro fronte emergono anche nuove accuse che riguardano ammanchi patrimoniali. Frateschi è accusato infatti di essersi appropriato indebitamente di circa 60 mila euro approfittando del suo incarico amministrativo all’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, che proprio in questi giorni lo ha licenziato al termine di un lungo procedimento iniziato con la sospensione dall’incarico in corso di indagini. Poi, in estate è arrivato anche l’arresto.

L’udienza è stata rinviata al 24 maggio.

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