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TOP VOLLEY LATINA

Placì si presenta: “Chiamatemi Camillo”

Il nuovo tecnico della Top ha parlato in conferenza stampa

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LATINA – È un omone grande e grosso con esperienza da vendere, te ne accorgi dall’estetica dei capelli bianchi e dalla gentilezza con cui parla. Ha un tatuaggio sul polso sinistro che rappresenta i cinque cerchi olimpici, Camillo Placì. “Chiamatemi Camillo”, ammonisce subito i giornalisti che provano a dargli del lei. Il nuovo tecnico della Top Volley Latina è stato presentato oggi nel quartier generale della società. Una conferenza stampa ricca di argomenti, curiosità e pure qualche battuta: “Prima di tutto vorrei ricordare il risultato del derby di ieri sera”, dice il presidente Gianrio Falivene seduto alla sinistra di Placì. Il derby è quello calcistico di Coppa Italia che nella serata passata ha visto scontrarsi Bari e Foggia. Il riferimento è ovviamente d’origine, quanto basta per partire con una risata generale.

ASCOLTA l’allenatore Camillo Placì su Radio Luna:

Falivene e Placì non erano soli. Con loro una folta schiera di giornalisti ma soprattutto un pubblico tifoso accorso a dare il benvenuto al nuovo allenatore. Tutti attenti e seduti composti per ascoltare cosa ha da dire il mister. Ad aprire il colloquio è Falivene, che non priva di complimenti il suo uomo del futuro dichiarando che “la scelta non è casuale ma ragionata, avevamo bisogno di qualcuno che portasse serenità ed esperienza”. Serenità, parola chiave che arriva dopo la tempesta. E la tempesta, sappiamo, è quella che ha colto l’ambiente biancoblu con la fine del campionato scorso: niente soldi e iscrizione a rischio. Per fortuna e lavoro le cose sono andate bene, con la squadra che giocherà per l’ennesimo anno nel massimo campionato italiano di Volley.

La domanda di rito, poi, è rivolta al mister: quali sono le sensazioni dell’arrivo? Facile o difficile rispondere, dipende da chi sei. E Placì dimostra di essere uno con le idee chiare, ma anche concentrato rispetto al concetto da esprimere: “A Latina sono venuto tante volte da avversario – ricorda il tecnico – Ho conosciuto la tifoseria e so cosa lega la città a questo sport. Nonostante tanti anni di pallavolo mantengo l’entusiasmo di sempre”. Diciamolo, forse Placì non sa cosa non lega Latina con questo gioco signorile per educazione. Forse non sa quante camicie hanno dovuto sudare i vari Grande, Goldner e lo stesso Falivene per essere lì seduti a parlare di un nuovo anno. O forse gliel’hanno solo raccontato. Quindi la corda resta piuttosto lenta, ma ci si può lavorare.

Una battuta, in successione, sulla squadra. Soprattutto per gli elementi che mancano a completare la rosa. Due, ammette Falivene. Ma per Placì “finché non indossano la maglia con scritto Latina non si dà niente per scontato”. Comunque arriveranno due “bomber”. Probabilmente già nei prossimi giorni.

In chiusura la nazionale, con l’allenatore che dividerà i compiti tra la Serbia e il club pontino. Un doppio incarico importante, dunque, ma che il mister che studia da poliglotta non voleva spezzare. Motivo in più per aver detto sì a Latina, “una squadra che ha chiesto di non mollare il ruolo da selezionatore e che è stata sincera dall’inizio rispetto a quello che poteva offrirmi”.

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