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L’arresto del boss Cuccaro : “#Statopiùforte”, dice Alfano. Ma perché si nascondeva proprio a Cisterna?

Dopo l'arresto dell'architetto di Michele Zagaria un nuovo caso scuote il nord pontino

Un momento della cattura di Cuccaro nei video dei Carabinieri

Un momento della cattura di Cuccaro nei video dei Carabinieri

LATINA – “Un altro latitante in meno dall’elenco dei più pericolosi. Con arresto Cuccaro i CC decapitano clan a #Napoli. Ancora una volta #Statopiùforte”. Sono le parole scritte in un tweet dal ministro dell’Interno Angelino Alfano sull’arresto del boss Michele Cuccaro, 49 anni,  elemento di vertice dell’omonimo clan attivo a Barra, periferia orientale di Napoli. Era in un casolare di campagna in Tivera a Cisterna, un alloggio che condivideva con una donna: qui alle 7,30 di ieri mattina hanno fatto irruzione i carabinieri di Torre Annunziata con l’ausilio dei colleghi di Latina e Aprilia che lo hanno arrestato.

Associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, traffico di droga e contrabbando i reati per i quali era ricercato da due anni. L’arresto di Cuccaro lontano da Barra, quartiere della periferia est di Napoli nel quale è attivo il clan camorristico omonimo «dimostra che la lotta ai clan è senza tregua» e che «lo sforzo compiuto ogni giorno per il pieno controllo del territorio porta a risultati importanti, al punto che i latitanti dei clan sono costretti a lasciare i loro quartieri e i loro affari, non sentendosi più sicuri». Ha sottolineato il generale Antonio de Vita, comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli.

Per il sottosegretario del Governo Sesa Amici è un successo per tutti coloro che credono nella forza delle istituzioni e nello Stato. 

Resta da capire perché proprio Cisterna. Un fatto che inquieta di più dopo il recentissimo arresto dell’architetto Carmine Nocera, per  alcuni mesi in servizio al Comune di Cisterna, accusato di aver progettato il bunker per il boss Michele Zagaria. Secondo la Presidente della Provincia e sindaco di Cisterna, Eleonora Della Penna “l’attacco delle mafie al nostro territorio è iniziato da tempo. Una battaglia che tutti noi siamo chiamati a combattere con le armi della trasparenza e della legalità. Grazie ai Carabinieri che oggi hanno arrestato un latitante rifugiatosi nelle nostre campagne. Le indagini, in corso su più fronti, ci aiuteranno a capire nel dettaglio le ragioni di queste presenze e quindi a contrastarle ancora più efficacemente, senza paura, consapevoli di quanto questi fenomeni siano capaci di insinuarsi in maniera subdola nella nostra società e nella vita di tutti i giorni”. 

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