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un anno dopo

Rifiuti a Zannone, dopo un anno enti in stallo: manca la firma del Comune di Ponza

Pronto il protocollo d'intesa per liberare l'isolotto del Parco del Circeo dalla spazzatura, ma si rischia un ulteriore rinvio

ZANNONE – E’ passato un anno, ma la questione dei rifiuti a Zannone esplosa nel ben mezzo dell’agosto 2016 non è ancora risolta. L’Ente Parco nazionale del Circeo, la Provincia  e il Corpo Forestale dello Stato (ora Carabinieri)  hanno infatti redatto e sottoscritto un protocollo d’intesa che prevede lo smaltimento dei rifiuti a tutt’oggi presenti sull’isolotto – che è Zona a Protezione Speciale –  e trovato i soldi (32mila euro dal bilancio del Parco così come disposto dal Ministero dell’Ambiente). Manca però la firma del neo sindaco di Ponza Francesco Ferraiuolo, e di più, manca la preliminare delibera del Comune.

Un po’ come accade per i compleanni, sono i social a segnalarci un “ricordo”  – il pezzo sull’isola-gioiello condiviso 12 mesi fa su Fb  – e di fatto a suggerirci di capire a che punto è la storia dei sacchi di spazzatura “custoditi” su questa bella appendice marina del Parco Nazionale del Circeo. Si direbbe, in stallo.

Brevemente l’antefatto: l’isola di Ponza aveva inviato nel 2015 un gruppo di volontari a raccogliere i rifiuti che il mare inesorabilmente deposita sulle rocce dell’isola, senza poi portarli via. I sacchi, deteriorati dal sole, a distanza di 12 mesi avevano cominciato a disperdere nuovamente la spazzatura. L’allora sindaco, Piero Vigorelli aveva lanciato strali contro il Parco del Circeo e la Forestale, colpevoli di aver abbandonato l’isolotto a sé stesso; aveva parlato di emergenza ambientale e inviato un esposto alla Procura di Cassino (competente per territorio).  Il Parco aveva di contro organizzato una spedizione e rimesso in sicurezza i sacchi, stavolta portandoli nella casina sull’isola in attesa di capire a chi spettasse il recupero, sostenendo però che la raccolta dei rifiuti è compito dei Comuni. Si era anche detto disponibile a trovare soluzioni. E poi?

Ecco il seguito. La Procura di Cassino ha aperto un fascicolo sulla base dell’esposto di Vigorelli e chiesto all’Arpa di effettuare un sopralluogo sull’isola. Ufficiosamente è giunta notizia che i controlli dell’Agenzia per l’ambiente non hanno evidenziato fatti che possano configurare reati ambientali, ma non si ha notizia di archiviazione dell’inchiesta aperta.

RIFIUTI BLOCCATI SENZA L’ADESIONE DI PONZA – Quello che è invece noto è che nei mesi successivi allo scontro tra enti, per poter procedere alla rimozione dei rifiuti, la dirigente del settore Ambiente della Provincia, Nicoletta Valle e il direttore del Parco nazionale del Circeo, Paolo Cassola, hanno studiato e messo nero su bianco la soluzione, e sono in attesa di acquisire il consenso del Comune di Ponza, che deve essere parte dell’accordo proprio perché nel suo territorio ricade l’isola di Zannone ed è il soggetto deputato ad autorizzare l’intera operazione. Una firma che non impegna finanziariamente l’ente e dovrebbe dunque essere più facile da apporre.

Come appare evidente, il rischio di ritrovarsi fra un altro anno, allo stesso identico punto, è concreto. Con la differenza che per il 2018, i sacchi che custodiscono i rifiuti saranno di nuovo consunti e i costi per l’operazione ulteriormente lievitati. In ogni caso qualcosa sembra muoversi, considerando che il Presidente del Parco, Gaetano Benedetto e il Sindaco hanno programmato in questi giorni un incontro per riprendere il dialogo tra i due Enti.

Per la cronaca: come rammenta il protocollo d’intesa nelle sue premesse, Zannone è parte del progetto PonDerat (cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del progetto Life Natura e Biodiversità) per il recupero degli ecosistemi delle isole pontine e delle specie minacciate, progetto che si concluderà nel 2020.

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