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Rapporto Ecomafie 2010/Il Lazio scala la classifica, Latina anche

Lorenzo Parlati Presidente di Legambiente Lazio

LAZIO – Il Lazio scala la classifica dell’illegalità ambientale e in un solo anno, dal 2008 al 2009, passa dal quinto al secondo posto nazionale. E’ il dato presentato da Legambiente nel rapporto “Ecomafie 2010”, che definisce allarmante la situazione del Sud Pontino: la Provincia di Latina è al terzo posto in Italia per le illegalità nel Ciclo del Cemento e le Agromafie spadroneggiano al Mercato ortofrutticolo di Fondi.

 LATINA -Nel dossier di Legambiente si sottolinea come nella regione siano in aumento i reati contro il patrimonio faunistico e contro il territorio mentre sempre più alta è l’infiltrazione dei clan in particolare nel Sud pontino. Il Lazio è una regione “aggredita” dove si contano 9,5 illegalità al giorno. Inquietante il piazzamento del territorio di Latina al terzo posto in Italia per i reati legati al ciclo del cemento con 329 reati, mentre le indagini della Direzione nazionale antimafia evidenziano il crescente peso delle infiltrazioni nel comparto agricolo con il caso-simbolo del Mercato ortofrutticolo di Fondi.

 Latina si attesta al terzo posto nazionale come provincia invischiata nel ciclo del cemento. A Latina spetta invece il primato regionale (terzo posto in Italia) per i reati legati al ciclo del cemento (329 reati). Crescono anche le infiltrazioni nel comparto agricolo con Fondi che per Legambiente resta il caso “simbolo”.

“Il Lazio è dilaniato tra piccoli e grandi reati, si rischia una crescita delle illegalità diffuse – ha dichiarato il presidente regionale di legambiente Lorenzo Parlati – le ecomafia hanno una doppia faccia: quella dell’illegalità ambientale diffusa e quella della criminalità organizzata, delle mafie che si confermano ben oltre i livelli di guardia nel Sud Pontino.

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