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Stabilimento Findus: 152 dipendenti in cassa integrazione

LATINA – Nell’incontro effettuato in data odierna presso la Confindustria di Latina, la Birds Eye Igloo proprietaria della Findus di Cisterna di Latina, ha comunicato alle Segreterie territoriali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil e alla RSU di stabilimento un piano di “riorganizzazione” totale dello  stesso che vede come primo strumento immediato il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per 12 mesi per 152 dipendenti, con una progressiva diminuzione del personale che dovrà fronteggiare i 152 esuberi già individuati dall’Azienda, ma sui quali le OO.SS. chiederanno un confronto serrato per ovviare a tale decisione.
Inoltre, sempre con decorrenza immediata, la disdetta da parte dell’ Azienda di tutti gli accordi sindacali aziendali e di gruppo integrativi rispetto al CCNL dell’industria alimentare.
Tutto ciò, a parere dell’Azienda, per far recuperare allo stabilimento di Cisterna competitività e efficienza.
“Non siamo disponibili – dichiarano Tiziana Priori, Giovanni Gioia e Giorgio Carra, rispettivamente di Fai- Cisl, Flai-Cgil e Uila- Uil di Latina, – a fare da semplici certificatori di decisioni già assunte unilateralmente dall’Azienda, ma siamo abituati, come la storia delle nostre Organizzazioni Sindacali dimostra, se si presentano delle problematiche ad affrontarle insieme all’Azienda, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e anche delle esigenze aziendali.”
“Oltre al metodo – continuano i segretari – non condividiamo il merito e la strategia perché è impensabile, per recuperare efficienza, tagliare i posti di lavoro e produrre di meno. Non si può pensare di agire, solo ed esclusivamente sul costo del lavoro, perché saremo perdenti in anticipo.
Siamo invece disponibili ad aprire un confronto vero su temi come lo sviluppo, l’innovazione, l’efficienza produttiva legata all’organizzazione del lavoro, l’internalizzazione di attività terze, l’implementazione di concetti di filiera che consentano un legame importante con il territorio, oltre che un risparmio oggettivo e così via, ma certamente ci opporremo con tutti gli strumenti in nostro possesso al ridimensionamento o peggio ancora alla chiusura di una realtà fondamentale del tessuto industriale della provincia di Latina e tra le più importanti in ambito nazionale dell’industria alimentare”.
“Nel frattempo abbiamo già predisposto – concludono Priori, Gioia e Carra – la richiesta di esame congiunto relativamente alla procedura di cassa integrazione aperta dall’Azienda, un ricorso relativamente alla quota del premio di produzione dell’Anno 2010 che l’Azienda non vuole erogare e un’assemblea con i lavoratori per lunedì 18 aprile p.v. con i quali decideremo le misure anche di protesta da adottare per il proseguo di una vertenza così complessa che ci vedrà impegnati per i prossimi mesi.”

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