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DOPO REFERENDUM
Gli obiettivi del Comune secondo Giansanti

Andrea Giansanti

LATINA – Il presidente dell’associazione Libere Idee, Andrea Giansanti, interviene sull’esito referendario. «In occasione dei referendum, la città di Latina si è distinta con il 57,5 per cento di affluenza alle urne, superando anche il dato nazionale. La maggioranza assoluta degli elettori del capoluogo ha detto “sì” ai quattro quesiti: una vittoria di tutti, dato che le prime tre schede riguardavano temi particolarmente vicini alla comunità locale, che ha scontato le  inefficienze e le tariffe astronomiche di Acqualatina, e che ha rischiato di essere vittima di un’altra servitù nucleare.  Bene ha fatto il sindaco Giovanni Di Giorgi a condividere con noi la battaglia per il “sì”, insieme ad altri esponenti del  centrodestra chiamati a gestire il Comune di Latina. Ora però la prossima amministrazione comunale è chiamata ad  assumersi le proprie responsabilità per un’iniziativa politica tempestiva che permetta di intervenire efficacemente  proprio sui temi oggetto di referendum. Il Comune dovrà esercitare attivamente il suo ruolo di socio di Acqualatina,  oltreché di realtà di maggiore rilevanza dell’Ato4, costituendone quasi il venti per cento della popolazione. Ciò  significa che il capoluogo dovrà essere in prima fila nell’elaborazione e nell’affermazione di un nuovo sistema di  gestione del servizio, anche alla luce delle responsabilità che l’esito referendario affida ai Comuni». Il presidente di  Libere Idee evidenzia anche gli aspetti legati alle fonti energetiche alternative. «L’amministrazione Di Giorgi –  prosegue Giansanti, che è anche esponente del Pd – è chiamata a impegnarsi con atti e fatti concreti nella promozione  delle energie rinnovabili e di nuove fonti di approvvigionamento. In questo settore il Comune ha molto da poter fare:  prima di tutto rilanciamo la proposta effettuata in campagna elettorale, ovvero l’adesione al Patto dei Sindaci, una  iniziativa della Commissione Europea su base volontaria per coinvolgere  attivamente le città europee nel percorso  verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Il Patto dei Sindaci impegna le città europee a predisporre un Piano di  Azione con l’obiettivo di ridurre di oltre il venti per cento le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche e  misure locali che aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile, che migliorino l’efficienza energetica e attuino programmi ad hoc sul risparmio energetico e l’uso razionale dell’energia». Altri obiettivi, sottolinea Giansanti, sono  alla portata della città di Latina «In secondo luogo dovranno essere favorite e sostenute tutte le iniziative legate alla  realizzazione e all’installazione di sistemi per le energie rinnovabili, dal fotovoltaico al solare termico, dall’eolico alla  geotermia. Abbiamo perso il treno per la riconversione del sito della Centrale di Borgo Sabotino in impianto solare  termodinamico, che invece è stato realizzato a Priolo, in Sicilia. Non possiamo mancare altre occasioni: un recente  studio dell’Università di Padova evidenzia che dal 2014 sarà conveniente produrre energia in casa, tramite il sole,  piuttosto che acquistarla dalla rete, senza bisogno di alcun incentivo. Il Comune farebbe bene quindi ad istituire e  promuovere uno “sportello rinnovabili” che fornisca informazioni sui finanziamenti e le agevolazioni disponibili per gli interventi realizzati dai privati e dalle aziende, sulle  procedure per la presentazione dei progetti, e sulle tecniche per la mitigazione dell’impatto ambientale degli interventi. Un servizio gratuito capace di informare, orientare e supportare  privati cittadini, imprese e associazioni di categoria nel valutare possibilità offerte dalla normativa e dagli interventi  per il risparmio energetico con l’uso di energie rinnovabili, che permetta di azzerare i tempi, superare le pastoie  burocratiche, tracciare un percorso preferenziale facilitando in tutti i modi coloro che intendono realizzare impianti di  uesto tipo. Infine – conclude Giansanti – l’amministrazione dovrebbe puntare ad alimentare il Municipio, gli edifici  di proprietà del Comune e tutti gli uffici comunali attraverso le energie alternative, puntando al titolo di “Comune  rinnovabile” al 100 per cento».

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