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Anm infuriata: “Il senatore Fazzone offende la magistratura”

LATINA -Nuovo scontro tra magistratura pontina e il sentore Claudio Fazzone. La materia del contendere è sempre la stessa: i camping sulla costa fondana.

 Dopo il sequestro disposto dalla Procura del Campinng Sant’Anastasia a Fondi, cui sono seguite numerose manifestazioni di piazza, la situazione è presto degenerata. Il senatore del Pdl, con una modalità non certo nuova, e ispirato (così almeno sembra) dal leader del suo partito, ha pubblicamente attaccato il pm titolare del fascicolo. E’ accaduto nei giorni scorsi a Fondi dove il noto politico partecipava all’inaugurazione di Piazza De Gasperi.

Pronta la risposta dell’Associazione Nazionale Magistrati di Latina che in una nota sottolinea di trovarsi “nuovamente costretta a stigmatizzare la condotta del senatore Claudio Fazzone che, parlando di fronte a numerosi cittadini rendeva dichiarazioni fortemente offensive dell’operato della Procura, definendo il provvedimento adottato dal sostituto procuratore ‘un abuso vergognoso strumentalmente commesso in prossimità della stagione estiva”. E’ dura la presa di posizione della sezione di Latina dell’Anm: «Il senatore Fazzone, evidentemente non conoscendo l’iter di adozione delle misure cautelari reali – prosegue il comunicato – ha omesso di riferire ai cittadini che il provvedimento del pm era stato posto al vaglio del gip che lo aveva convalidato, e del Tribunale del Riesame che lo aveva confermato, offendendo gravemente così dunque l’intera magistratura pontina».

IL PROCURATORE – Anche il procuratore de Gasperis ha tenuto a puntualizzare in una nota che il provvedimento del collega Miliano sul camping, non è abnorme e dunque è corretto.

IL PRECEDENTE – Uno scontro quello tra il politico di Fondi e la magistratura che ha un illustre precedente: era stato lo stesso senatore Fazzone a perorare con un po’ troppa veemenza due anni fa presso il gip Giuseppe Cario la causa del camping Holiday Village: una modalità per la quale allora i giudici di Latina avevano chiesto l’intervento del Consiglio superiore della magistratura

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