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AUDIO – SEQUESTRATI BENI PER 4 MILIONI
Sotto chiave il patrimonio dei Trotta

Al centro, Annabella Cristofaro

LATINA – Quattro milioni di euro è il valore beni sequestrati preventivamente alla famiglia Trotta e al socio in affari Andrea Romani, tutti molto noti a Latina per la loro attività nel campo delle assicurazioni e dell’infortunistica stradale. Il sequestro riguarda 20 immobili, tutti a Latina, un terreno in provincia di Cosenza, 10 autovetture, 6 motocicli, conti bancari e postali e depositi. Il provvedimento è stato emesso dal tribunale su richiesta della Divisione Anticrimine della Questura che, nei primi giorni del mese di luglio, aveva presentato alla Autorità Giudiziaria un voluminoso “dossier” contenente tre proposte di applicazione di misure di prevenzione della sorveglianza speciale  nei confronti di Stefano Trotta, 64 anni, del figlio Andrea, 38 anni, e del socio in affari Andrea Romani, 39 anni,  coinvolti in un’inchiesta della Procura della Repubblica di Latina scattata un anno fa, per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio di denaro di provenienza illecita.

ASCOLTA ANNABELLA CRISTOFARO, primo dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Latina: audioCRISTOFARO]

I due Trotta e Romani sono indagati a vario titolo in concorso con altre persone il un procedimento penale in carico alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina per aver costituito, partecipato ad un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati di truffa e riciclaggio di denaro di provenienza illecita.

In particolare – secondo quanto ricostruito dalla Polizia – Il perito Trotta Stefano, titolare di un avviato e affermato studio infortunistico è accusato di aver messo in piedi un vero e proprio “apparato” che, con geniali artifizi e raggiri, realizzava esose truffe ai danni di società di assicurazioni inducendole a liquidare somme indebite per falsi sinistri stradali ovvero indennizzando i danneggiati solo in piccola parte rispetto al dovuto distraendo considerevoli somme per depositarle su conti correnti di complici al fine di renderne difficoltosa la “tracciabilità”.

I giudici hanno rilevato che le vicende processuali su richiamate, la sproporzione tra i redditi dichiarati e il tenore di vita siano sufficientemente indizianti che tutti i beni ivi compresi quelli appartenenti ai familiari conviventi, siano il frutto di attività illecite o ne costituiscono il reimpiego.

Il Tribunale ha quindi ordinato il SEQUESTRO ANTICIPATO di beni mobili immobili situati Latina, ed un terreno in provincia di Cosenza, varie conti correnti, depositi bancari e postali, il cui valore complessivo si aggira sui quattro milioni di euro.

Il Collegio Penale che ha decretato il sequestro anticipato ha  tenuto conto della evidente sproporzione tra la disponibilità dei beni diretta o indiretta ed i redditi ufficiali dei tre e dei rispettivi nuclei familiari. Ha poi fissato la discussione in camera di consiglio della misura della sorveglianza speciale per la metà del mese di dicembre prossimo.

 

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