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SERVIZI SOCIALI
Ieri nuova audizione a Roma sul sistema integrato

ROMA – Si è svolta ieri a Roma nella sede della IX Commissione Politiche Sociali della Regione Lazio una nuova audizione sulla proposta di legge regionale sul “Sistema Integrato degli interventi, dei servizi e delle prestazioni sociali per la persona e la famiglia nella Regione Lazio”. Sulla scelta regionale di individuare quale ambito ottimale il territorio delle ASL, i rappresentanti provinciali, tra cui l’assessore Fabio Bianchi,  hanno ritenuto che dal punto di vista di una adeguata programmazione locale questi ambiti ”sono troppo ampi sul piano territoriale e del numero di abitanti e comprensivi di un notevole numero di Comuni”. Inoltre “con il superamento dell’attuale centralità dei Distretti socio-sanitari, si perderebbero tutta una serie di esperienze, di progettualità e di reti interistituzionali finora realizzate e consolidate”. Da qui la proposta di definire ambiti ottimali i distretti socio-sanitari. E’ stato quindi chiesto che ogni distretto, sulla base delle situazioni e condizioni locali, possa scegliere in autonomia la formula gestionale, nell’ambito di quelle previste dalla normativa vigente. Le funzioni delle Province appaiono riduttive, pure nella consapevolezza della precarietà istituzionale assegnata a questi enti dal disegno costituzionale di abolizione “ma finché esistono e operano – hanno sottolineato i rappresentanti provinciali – sarebbe bene chiedere loro il massimo di funzioni e compiti”. Riguardo al testo di proposta regionale è stata poi chiesta una maggiore e più adeguata valorizzazione del ruolo e dell’apporto degli organismi del Terzo Settore “di cui si condividono le proposte e le richieste formulate nel documento approvato dalla recente conferenza regionale del Volontariato del Lazio”.

L’assessore Fabio Bianchi si è detto “soddisfatto, perché con gli altri colleghi abbiamo fatto un lavoro serio che ha saputo raccogliere le istanze del mondo del volontariato e dell’assistenza sociale che era invece stato tenuto ingiustamente in disparte. Molto positivo è anche il fatto della raggiunta unanimità tra le cinque Province che hanno saputo trovare subito una linea comune superando qualsiasi divisione politica o ideologica”.

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