ASCOLTA RADIO LUNA ASCOLTA RADIO IMMAGINE ASCOLTA RADIO LATINA  

“Confronto costruttivo senza minacce e ricatti”. L’appello dei lavoratori Avio Interiors

Lettera aperta dei dipendenti dell'azienda di Latina Scalo dopo l'annuncio della mobilità

Avio1 (1)LATINA – I dipendenti e gli altri lavoratori di Aviointeriors vogliono confrontarsi in modo costruttivo con l’azienda. E’ questo l’appello contenuto in una lettera aperta, diffusa questa mattina dalle maestranze rimaste senza lo stipendio di maggio e che da un giorno all’altro si sono ritrovate in mano 150 lettere di mobilità e 80 mancati rinnovi contrattuali.

IL TESTO DELLA LETTERA – “E’ singolare che, in un momento di criticità di così ampio respiro, il nuovo management piuttosto che preoccuparsi di verificare l’effettivo stato di benessere dell’azienda, lanci strali di sindacabile veridicità a mezzo stampa contro quelli che, fino a prova contraria, sono il cuore pulsante della società stessa. I suoi lavoratori.

Rimaniamo sorpresi nel vedere che mai una volta si è tentato un confronto costruttivo con tutti coloro che, desiderosi di riprendere con il giusto slancio il proprio lavoro, non possono tuttavia sottostare a ricatti e minacce.

E rimaniamo anche esterrefatti nel leggere che una manifestazione volta a tutelare un diritto insindacabile, quello di essere pagati per delle prestazioni lavorative effettuate, venga sommariamente bollato come “illegale” e portato avanti da gruppi di “facinorosi”.

Vi invitiamo dunque a venirli a vedere, questi pericolosi facinorosi. Invitiamo De Vecchi a venirli a vedere. A guardare negli occhi padri di famiglia che sono costretti a non pagare le cure mediche ai figli perché, pur lavorando duramente, si ritrovano senza stipendio. Invitiamo a venire a fare due chiacchiere con le madri di famiglia, con i volti segnati dalla fatica e dalla frustrazione, perché sessant’anni di lotte per ottenere giustizia sociale hanno determinato il loro non diritto ad essere retribuite. Venite a parlare con i figli e le figlie, laureati e professionali, che vengono minacciati di perdere il posto di lavoro qualora non sottostessero al volere di un proprietario che spesso non hanno nemmeno mai incontrato. I lavoratori accoglieranno a braccia aperte tutti quelli che vorranno confrontarsi in modo serio, senza oltrepassare i confini della legalità.

E se il management proprio non volesse un confronto diretto con loro, si presentasse almeno davanti ai tavoli istituzionali, evitando di disertare incontri già concordati, come accaduto davanti al prefetto. La dignità non è un bene svendibile. E’ un diritto e come tale va tutelato”.

 

 

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In Alto