ASCOLTA RADIO LUNA ASCOLTA RADIO IMMAGINE ASCOLTA RADIO LATINA  

Il cantiere in Via Quarto mangia il marciapiede, ma è tutto in regola

lavori via quartovia quarto lotto dall'alto prima del cantiere

LATINA – Dopo l’abbattimento di due maestosi eucaliptus, il cantiere in Via Quarto a Latina (all’angolo con Via Ecetra) sta erodendo il marciapiede. Quello che era un sospetto è diventata una certezza in queste ore. I lavori infatti procedono spediti nel piccolo lotto dove sorgerà una palazzina da 15 appartamenti e dove le ruspe hanno già scavato buona parte del suolo che fino a ieri era a servizio della collettività e degli alunni che raggiungono la scuola, poco più avanti. La costruzione è progettata per arrivare a filo strada, a differenza di tutte le altre della zona che hanno uno spazio di rispetto. Tutto legittimo (i vigili urbani non hanno proceduto ad alcun accertamento perché il privato non avrebbe fatto altro che riprendersi un pezzo di terreno di sua proprietà, su cui aveva, a suo tempo, consentito al Comune di realizzare un ampio marciapiede) ma altrettanto contestabile: fare politica infatti significa fare delle scelte e decidere se per esempio la realizzazione di un immobile, formalmente legittima non contrasti con altre esigenze prevalenti che sono poi quelle della collettività.

E’ il caso di questo, come del cantiere passato alle cronache con il nome del costruttore Vincenzo Malvaso (il consigliere comunale di Forza Italia), la famosa variante di Borgo Piave che l’amministrazione ha approvato in giunta, ritenendo di aver applicato minuziosamente la norma e dunque di essere nel giusto pur avendo fatto ricadere, grazie alla revisione del Ppe, qualche migliaio di metri cubi di volumetrie proprio sul lotto del politico. La magistratura indaga per capire se tutto è in regola e vedremo l’inchiesta dove porterà. Intanto però vale la pena di rilevare che un grande palazzo è stato costruito a filo strada, all’ingresso nord di Latina, lungo un tratto di Via Piave perennemente congestionato di traffico che arriva alla rotatoria (per dirigersi verso Cisterna, imboccare la Pontina o raggiungere i borghi e i centri della costa). Senza quello “steccone” di cemento si poteva forse pensare ad un ampliamento della sede stradale a beneficio non di un cittadino singolo, ma di migliaia di automobilisti e pendolari già penalizzati  dall’arretratezza delle infrastrutture stradali e ferroviarie.

E di casi come Via Piave e Via Quarto da oggi in avanti, a guardare ai piani urbanistici dell’amministrazione, ne vedremo altri. Legittimo? Sulla carta sì, magari, ma la città ne beneficia?

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In Alto