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Sulle vicende dell'urbanistica

Latina, città razionalista ma poco razionale

di Antonella Finotti

edilizia-e-urbanistica-auslLatina è nata quasi come una città di frontiera… simbolo della “vittoria” dell’uomo sulla natura maligna e matrigna, nell’accezione del tempo, rappresentata dalla palude, e nel suo DNA sembravano esistere tutte le premesse perché diventasse una città moderna, non solo “razionalista” ma razionale, che esprimesse le potenzialità dei sui abitanti, nella ricerca di una migliore qualità di vita, in armonia con un ambiente naturale privilegiato, e possibile fonte di ricchezza “sana”. Invece, dopo poco più di 80 anni , ci siamo svegliati in una città degradata e stravolta nella sua parte di fondazione, e cementificata in maniera dissennata per quel che riguarda il “nuovo”. A poco è servito il P.R.G. firmato da Piccinato, varato nel 1972, a seguito di una stagione di progetto complessivo verso il futuro, che sembrava voler essere felice: gli stravolgimenti nell’attuazione del piano hanno prodotto i risultati che sono sotto gli occhi tutti: Latina è una mediocre città-periferia. E altrettanto sterile è stato il tentativo di proporre, a cavallo del nuovo secolo, un’altro P.R.G in sostituzione del precedente, considerato da molti inadeguato. Non entriamo nel merito della presunta o reale inadeguatezza, ma quel P.R.G. è quello ancora vigente! Ma la cosa non sembra turbare più di tanto le amministrazioni che si sono succedute da qualche lustro, la “variante” regna sovrana!! Gli ultimi eclatanti esempi sono stati la cosiddetta variante Malvaso a Borgo Piave, e lo sventramento dell’angolino verde superstite in via Quarto, per tentare di edificare l’ennesima palazzina: adesso indaga la Magistratura ma lo scempio, totale o parziale, è stato comunque perpetrato. La lobby dei costruttori (palazzinari?), peraltro nel tempo sempre ben rappresentata in Consiglio Comunale e soprattutto in Giunta, pare essere l’unico interlocutore dell’Amministrazione della città; poco importa che nel comune di Latina, borghi compresi, ci siano decine e decine di appartamenti,case e villette, in vendita, in alcuni casi intere palazzine mai abitate…la parola d’ordine è COSTRUIRE, comunque e dovunque! Il pretesto più spesso accampato è che bisogna mantenere i posti di lavoro nel settore dell’edilizia, per non aggravare la morsa della generale crisi.. quindi si sfornano con grande disinvoltura, incuranti delle più banali regole urbanistiche, migliaia di metri cubi in cemento, per edilizia residenziale,edilizia per attività artigianali e centri commerciali : perbacco..a Latina c’è chi fa beneficenza a sue spese!!! Infatti non riusciamo a capire come cotanti imprenditori possano investire una consistente quantità di denaro in imprese a dir poco inutili, vista l’immobilità del mercato immobiliare e del lavoro in generale: il pensiero che dietro ci possa essere qualcos’altro sorge spontaneo….Ma intanto la nostra città è sempre più soffocata da inutili brutture…un luogo senza fisionomia, che non riesce a raccontare nessuna storia di sé perché nessuna storia è stata capace di produrre..Siamo arrivati al punto in cui una revisione complessiva, non solo del P.R.G. dunque, è assolutamente indifferibile…e i cittadini di Latina devono necessariamente prenderne coscienza!

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