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cronaca

Mazzette sui fallimenti: arresti in Tribunale, in manette il giudice Antonio Lollo e altri sette. Nei guai la suocera del magistrato, poliziotta in pensione. I nomi

Falso, concussione, turbativa d'asta e corruzione, i reati. Sequestrati contanti e preziosi per 1 milione

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LATINA – La Squadra Mobile di Latina ha arrestato otto persone, tra cui il giudice Antonio Lollo, 48 anni, del Tribunale di Latina. L’inchiesta è partita dalle Procure di Perugia e Latina e ha provocato un vero e proprio scossone in Tribunale visto che in manette, oltre al giudice, sono finite altre sette persone, quattro di loro sono in carcere, quattro ai domiciliari. Oltre al giudice Lollo, il consulente del tribunale Vittorio Genco, 55 anni, i commercialisti Marco Viola , 53 anni e resta da notificare l’ordinanza di custodia cautelare in regime di detenzione emessa per un altro commercialista Massimo Gatto, 51 anni. Ai domiciliari la cancelliera Rita Sacchetti, l’imprenditore calabrese Luca Granato, il maresciallo della Guardia di Finanza Roberto Menduti, 42 anni e la moglie di Lollo, Antonia Lusena, 45 anni veterinaria. Tra i reati ipotizzati corruzione, concussione, turbativa d’asta e falso. Tutti reati che si sono consumati nel corso delle aste giudiziarie e nelle procedure concorsuali.

– Sottoposta fermo anche la suocera del giudice, Angela Sciarretta Lusena, 78 anni, ambasciatrice provinciale dell’Unicef , accusata di detenzione di arma clandestina. Vicequestore in pensione, la donna è iscritta sul registro degli indagati anche per una somma di danaro trovata nella sua cassetta di sicurezza. Secondo gli investigatori custodiva soldi e preziosi della figlia Antonia. Si trova agli arresti domiciliari.

INDAGINI – Le indagini sono partite da una denuncia presentata presso la Procura della Repubblica di Latina, in cui si prospettavano fatti di bancarotta nell’ambito di un concordato preventivo. Lo sviluppo delle indagini, affidate alla Mobile ha fatto emergere un consolidato sistema corruttivo, grazie al quale i consulenti nominati dal giudice nelle singole procedure concorsuali, abitualmente corrispondevano a quest’ultimo una percentuale dei compensi a loro liquidati dal giudice stesso. E’ inoltre emersa l’esistenza di azioni che avrebbero influenzato il corretto svolgimento delle aste per la vendita di beni oggetto di liquidazione nelle procedure concorsuali. Accertate anche reiterate attività di accesso abusivo al sistema informatico del Registro Generale della Procura di Latina, per consentire ad alcuni soggetti sottoposti ad indagine di poter eludere le attività investigative a loro carico, attraverso la conoscenza di dati coperti da segreto istruttorio.

Sono in corso attività finalizzate al sequestro dei profitti di reato, rappresentati da denaro contante ed oggetti preziosi, stimabili in una cifra superiore al milione di euro.
Le attività sono state coordinate dal Procuratore Aggiunto Antonella Duchini, della Procura di Perugia, e dal Procuratore Aggiunto Nunzia D’Elia, della Procura di Latina.

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