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corruzione e arresti

Mazzette sui fallimenti al Tribunale di Latina, proseguono le indagini

Si allarga l'inchiesta, domani gli interrogatori. Sequestrati i fascicoli del giudice Antonio Lollo e lo studio del commercialista Ranucci a Formia

arresti

LATINA – Proseguono le indagini della squadra Mobile di Latina dopo gli arresti che hanno portato in carcere un giudice e altre otto persone che lucravano sulle aste fallimentari. Presso la sezione fallimentare del  Tribunale di Latina sono stati sequestrati i fascicoli del giudice delegato Antonio Lollo, 48 anni, ora in carcere a Rebibbia. Domani mattina (lunedì) i primi interrogatori agli attori della vicenda  su ordine del giudice di Latina Laura Matilde Campoli. Indagano quindi le procure di Latina e Perugia e all’indomani degli arresti, viste le intercettazioni telefoniche, il gip del tribunale umbro Lidia Brutto, ricostruendo la vicenda, ha ribadito come si evince dalle inquetanti intercettazioni telefoniche, che la “compagnia dei concordati” appare disinvolta e senza pudore. Sono in molti ora a tremare perchè non è escluso che gli affari in tribunale possano coinvolgere anche altre persone oltre agli indagati.

FORMIA – L’inchiesta si sposta anche nel sud pontino dove è indagato anche Raffaele Ranucci, commercialista attivo anche in politica e marito di un’alta dirigente dell’Agenzia delle Entrate. Casa, auto, lo studio, le sue auto, gli inquirenti hanno posto i sigilli ovunque. Raffaele Ranucci si è occupato in passato del fallimento dei Cantieri Rizzardi ed è indagato per corruzione in atti giudiziari e viene visto come un professionista vicino al giudice Antonio Lollo, a cui il magistrato faceva avere ricchi incarichi.

INTERCETTAZIONI – Si poggia su intercettazioni telefoniche e ambientali l’inchiesta sullo scandalo in Tribunale a Latina che ha portato ad otto arresti. La punta di diamante dell’inchiesta è il giudice delegato Antonio Lollo della sezione fallimentare ma un ruolo di primissimo piano è ricoperto anche dal commercialista Marco Viola finito anche lui in carcere. Antonio Lollo invece si trova a Rebibbia per motivi di salute.

Lollo: “Se lo arrestano mi preoccupo della reazione della moglie…questo veramente mi preoccupa a me. Poi il resto secondo me si risolve tutto. Magari in Cassazione eh. Poi so dove devono arriva, noi non è che abbiamo fatto come Paccarini”.
Lusena: “Appunto”.
Lollo: “Che ci siamo comprati la villa all’Eur. Non so se mi sono spiegato. Ecco perché a me mi rode il culo che questo idiota abbia fatto sto casino…ti rendi conto, i soldi che ballano e possono scappare se spostano me e mettono un altro, chi glieli liquida i soldi a questi, loro non li prendono e non li danno a me. A parte quelli già liquidati che sono in corso di…avviamento e di pagamento…quelli che bisogna ancora liquidare e quindi pagare, se le perizie non vanno avanti in Desca e Poseidon perché mi levano…chi glieli liquida questi soldi a loro? Che poi questi non vanno manco in collegio. Mi sto rendendo conto che più che i compensi ai commissari, che devo sudare ogni volta in camera di consiglio, conta di più le stime che faccio fa”.
Lusena: “E certo”.
Lollo: “O le cause che faccio fa a Mo.. a Moscarino”.
Lusena: “Quelli dipendono da te”.
 Lollo: “Ta, ta, ta, ta…e pagano. Una coadiuzione di Genco che vale centomila euro…porti a casa 25/30mila euro, vale molto di più del commissario che deve andà in camera di consiglio…deve da i soldi a Lello e Lello li deve dà a me. Non so se mi sono spiegato! Però..meglio avè Dello Strologo come commissario che un altro no”.
Lusena: “E certo”.
Lollo: “Questo è chiaro. Adesso da Moscarino voglio…voglio fa l’elenco delle cause che sta facendo…come porta a compimento tutte le cose gli liquido i soldi, anche a Luigi…per Pasqua me deve da cinque-diecimila euro perché me servono”.
Lusena: “A Luigi ti deve dà ancora diecimila euro?”.
Lollo: “No, Luigi mi deve dà diecimila euro se partiamo da cento, ma Luigi non ha avuto solo cento ne ha avuti il doppio. Tra liquidazioni e quant’altro facciamo cento ci accontentiamo di 25-30mila euro, quindi me deve dà ancora 10-15. Anche Lello..sembrava che me dovesse dà 27…mo è sceso a 20”.

Il Questore di Latina de Matteis

Il Questore di Latina de Matteis

I soldi come osservano i magistrati della Procura di Perugia (competente per territorio per i reati commessi dai magistrati) venivano indirizzati e <ripuliti> in acquisti di vario genere tra cui gli orologi e oggetti preziosi. Nel corso di una conversazione tra Lollo e Viola a bordo dell’auto una Fiat 500 del commercialista, il dottor Lollo afferma di aver comperato orologi con i profitti dell’attività illecita non potendo investire il denaro provento dei reati in beni caratterizzati- osservano gli inquirenti – da maggiore visibilità dovendo riciclare dei soldi>. Le spese sono  in Rolex, Patek Philippe e Frank Muller e in un caso il magistrato al telefono rivela di aver speso 33mila euro per l’acquisto di un orologio in una gioielleria di Roma che contatta anche per regalare alla moglie in occasione di San Valentino  smeraldi e rubini.  Nell’ordinanza gli inquirenti sottolineano anche il sistema escogitato per cambiare i criteri di assegnazione automatica delle procedure dei fallimenti. <Ferma restando da parte del giudice la pattuita retribuzione del giudice per i favori realizzati anche per interposta persona>. Un’intercettazione:  <Marco non bisogna essere ingordi – dice il giudice al commercialista – te la vedi tu e quando hai raccolto dividiamo>. Nelle indagini la polizia ha piazzato telecamere anche negli uffici del commercialista in via Monti a Latina e ha pedinato gli indagati a partire dallo scorso dicembre quando è scattata l’indagine.

“Questa inchiesta è la prova che non esistono zone franche”, ha detto il Presidente del Tribunale Catello Pandolfi.

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