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100 anni dalla Grande Guerra, mostra al Museo di Cori

Gli eventi tra 1914 e il 1918 in provincia di Latina

trinceeCORI  – A cento anni dall’entrata in guerra dell’Italia, sabato 23 Maggio, alle ore 16:30, verrà inaugurata a Cori, presso il Museo della Città e del Territorio, la Mostra storico-documentaria “Mito e realtà della Grande guerra nella memoria del territorio della Provincia di Latina”. L’iniziativa, a cura di Clemente Ciammaruconi, Pier Luigi De Rossi e Giovanni Pesiri, rientra nel programma ufficiale per le Commemorazioni del Centenario della Prima guerra mondiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e costituisce  – spiegano dal Comune Lepino  – l’esito finale di un progetto intercomunale promosso dalla Regione Lazio e coordinato dall’Archivio storico e dal Comune di Cori – Cultura e Pubblica Istruzione.
“Nato con l’intenzione di focalizzare l’attenzione di un più vasto pubblico sui riflessi del conflitto in diversi Comuni oggi compresi nella Provincia di Latina (Cori, Cisterna, Fondi, Gaeta, Sezze, Terracina) – spiegano ancora in una nota i curatori –  il progetto ha puntato a evidenziare il carattere epocale degli eventi del 1914-1918, testimoniando innanzitutto la dialettica tra memoria e oblio in cui furono coinvolti tanti uomini e donne che in quegli anni, nelle trincee come sul «fronte interno», lottarono, soffrirono e persero la vita. A tale scopo, il gruppo di lavoro coinvolto, composto da una decina tra archivisti, storici e ricercatori, ha condotto un’ampia esplorazione sia degli Archivi comunali del territorio interessato sia dei fondi conservati presso l’Archivio centrale dello Stato, negli Archivi di Stato di Roma, Latina e Caserta, nell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano di Roma. In maniera parallela, la ricerca ha poi riguardato vari archivi e collezioni di privati, in cui si sono rinvenuti cimeli, lettere e fotografie d’indubbio interesse, che i proprietari hanno messo a disposizione con grande generosità.
I materiali raccolti hanno consentito di allestire un percorso espositivo di oltre quaranta pannelli, che analizza il conflitto 1915-1918 su tre piani differenti. Nella prima sezione (La Prima guerra mondiale e l’Italia) sono presentati in maniera sintetica, ma efficace, gli eventi e gli aspetti più caratterizzanti di quello che può considerarsi come l’archetipo della guerra contemporanea: temi come l’impiego di nuove armi, la propaganda bellica o l’operato della sanità militare sono quindi affiancati da approfondimenti sui motivi che portarono allo scoppio di quella «inutile strage» o al coinvolgimento in essa dell’Italia. Nella seconda sezione (Il territorio della provincia di Latina negli anni del conflitto) vengono indagati risvolti spesso meno noti del conflitto, che invece ebbero grande impatto in ambito locale: si va dalle proteste femminili contro il carovita all’impiego lavorativo dei prigionieri austro-ungarici, dall’assistenza ai profughi per necessità belliche alla tragica epidemia d’influenza spagnola del 1918. Infine, la terza sezione (I riflessi della Grande guerra nelle realtà locali) pone al centro aspetti legati alla storia e alla memoria della Prima guerra mondiale a Cori, Cisterna, Fondi, Gaeta, Sezze, Terracina.
Oltre ai tre curatori la ricerca iconografica e la stesura dei testi che illustrano i diversi pannelli si devono ad Emilia Cento, Elisabetta Di Rocco, Venceslao Grossi, Rosario Malizia, Giancarlo Onorati, Giovanni Raponi, Maurizio Tonali. Dopo la sua inaugurazione ufficiale a Cori, la Mostra diventerà itinerante, toccando tutti e sei i Comuni coinvolti nel progetto, l’Archivio di Stato di Latina e il Museo centrale del Risorgimento di Roma. A corredo del percorso espositivo è stato infine pubblicato un ricco Catalogo a colori di oltre duecento pagine, che ha già avuto l’opportunità di essere presentato al “XXVIII Salone del libro” di Torino (14-18 maggio 2015). L’auspicio è che questa significativa iniziativa non resti un passo isolato e che il triennio 2015-2018 rimanga nella storia del territorio della Provincia di Latina come un’occasione pienamente colta per riflettere ulteriormente su un fenomeno che tanto ha condizionato la storia del «secolo breve».

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