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Crisi politica a Latina, in consiglio comunale la sfiducia a Di Giorgi. Appuntamento lunedì 18 maggio

Fazzone spiega: "Acqualatina non c'entra", ma per FdI è solo una mossa per conservare il "feudo"

ingresso comuneLATINA – Si discuterà il prossimo 18 maggio in consiglio comunale a Latina, la sfiducia al sindaco Giovanni Di Giorgi, così come chiesto in una mozione presentata dal Pd firmata anche da Fratelli d’italia, Udc e Nuovo centro destra, a cui è seguita una seconda mozione presentata da Forza Italia. Il segretario comunale e il capogruppo in consiglio del Pd Giacchino Quattrola e Alessandro Cozzolino commentano: “In quella occasione vedremo realmente chi è attaccato alla poltrona e chi lotta per mandare a casa un primo cittadino inconcludente e dannoso”.

TERRACINA – Intanto a Terracina dove si è consumato il primo atto di quello che il coordinatore provinciale di Fratelli D’Italia, Nicola Calandrini definisce una strategia di Forza Italia per non perdere le poltrone in Acqualatina, il sindaco di Terracina Nicola Procaccini, sfiduciato, avverte che si ricandiderà, mentre la città attende la nomina del commissario prefettizio. “Un’ operazione come questa – commenta l’ormai ex primo cittadino – merita verifiche da parte della Procura e dell’autorità nazionale anticorruzione”.

FORZA ITALIA – Non è così secondo Claudio Fazzone e Alessandro Calvi coordinatore regionale e provinciale di Forza Italia che in una lunga nota spiegano “Quanto accaduto non ha nulla a che vedere con la questione Acqualatina. La scelta è stata maturata in seno ad una situazione che si trascinava da 26 mesi, da quando il sindaco Procaccini ha deciso di cambiare le carte in tavola senza confrontarsi con nessuno stravolgendo la coalizione che ha vinto le elezioni. Con un colpo di spugna Procaccini ha portato in maggioranza chi le elezioni le aveva perse affidando il ruolo di vice sindaco al suo principale avversario, creando un’anomalia al governo della città. Le elezioni a Terracina sono state vinte dall’allora Popolo della libertà che, supportato da alcune liste civiche, è diventato di diritto l’azionista di maggioranza dell’amministrazione comunale. Salvo che a metà mandato il sindaco abbia deciso di mandare all’opposizione chi ha vinto le elezioni. E Forza Italia, come opposizione, ha esercitato il proprio diritto di sfiduciare un sindaco che ha tradito il patto di coalizione e il programma votato dai cittadini. Fermo restando il diritto di ciascuno di cambiare idea in corso d’opera, chi rappresenta le istituzioni, chi guida una città non per investitura divina ma per precisa decisione dei cittadini, ha il dovere in questi casi di dimettersi e di ricandidarsi con una nuova coalizione e sottoporsi al voto del popolo. Credo che la legittima scelta operata come opposizione, con la sfiducia a Procaccini, sia quindi un atto dovuto prima di tutto nei confronti della città. Le cose si fanno alla luce del sole come abbiamo fatto noi e senza ricorrere a inutili e vergognose trame di palazzo. Il resto sono elucubrazioni avallate da chi preferisce cercare responsabilità nelle scelte altrui piuttosto che ammettere i propri errori. Per quanto ci riguarda non abbiamo alcun feudo da difendere. Acqualatina ne è il massimo esempio. Il centrodestra in questi anni è sempre stato nel consiglio di amministrazione della società ma senza la preponderanza di una componente rispetto alle altre. Ne sono la dimostrazione i nomi di Giacomo Mignano, che se non sbaglio è molto vicino al sindaco di Latina Di Giorgi, e di Igor Ruggieri, riferimento dell’Udc guidato da Michele Forte. E in tutte le scelte effettuate Forza Italia ci ha sempre messo la faccia anche quando le polemiche prendevano il sopravvento. Abbiamo sempre favorito tutte le forme di controllo, per esempio abbiamo chiesto all’epoca al governatore Marrazzo un nome di sua fiducia per presiedere il consiglio di amministrazione della società, e non ci siamo mai nascosti, certi di aver sempre operato per il bene della comunità. Lo abbiamo fatto di concerto con il socio privato, che con Veolia è una eccellenza nel settore idrico, e soprattutto dei cittadini che necessitano di servizi di qualità. Lo abbiamo fatto raggiungendo risultati importantissimi come dimostra la creazione e l’ammodernamento di una rete efficiente di depuratori, il miglioramento dei livelli di balneabilità che stanno consentendo a molti Comuni della provincia di Latina di conquistare la bandiera blu, il fatto che le crisi idriche non siano più strutturali ma rare eccezioni, e che la nostra sia l’unica provincia del Lazio che con risorse proprie ha dato risposte, nei tempi assegnati, al problema dell’arsenico. E tutto questo rendendo positivi i bilanci della società, come quello 2014 appena approvato con un attivo di oltre 11 milioni di euro, grazie ad una buona politica che ha sempre messo al primo posto il territorio. E con orgoglio possiamo dire che l’unico strumento che abbiamo utilizzato in tutte le occasioni è sempre stato quello del confronto. Certo è che chi si sottrae al dialogo poi deve anche assumersi l’onere e l’onore delle proprie azioni. Nel caso specifico di Latina, nessuno ha mai parlato di dimissioni del sindaco. Al contrario, Forza Italia è stata messa all’opposizione dai tre segretari provinciali di Ncd, Fratelli di Italia e Udc. Legittimamente abbiamo chiesto un chiarimento, su dichiarazioni che sono state al limite della diffamazione, ma ad oggi siamo costretti a constatare che non abbiamo mai ricevuto dal sindaco Di Giorgi neanche una telefonata. L’unico dialogo sinora è avvenuto tra la segreteria provinciale di Forza Italia e il segretario di Ncd Enrico Tiero. Per questo su precisa richiesta del sindaco Di Giorgi aspettiamo la discussione in consiglio comunale, sede in cui il sindaco ha il dovere di recuperare credibilità nei confronti dei consiglieri comunali e della città, e continuiamo a chiedere rispetto del programma votato dai cittadini. Gli attacchi e le insinuazioni di queste ore sono solo frutto di una dietrologia e di un rancore che non appartiene a Forza Italia. Noi siamo abituati a valutare le situazioni caso per caso, a parlare con tutti e a riflettere prima di assumere qualsiasi decisione. La valutazione del nostro agire la faranno i cittadini. Sono loro il nostro unico riferimento. Le logiche di potere e l’attaccamento alle poltrone le lasciamo agli altri. Compresa la partita a domino”.

CALANDRINI – “La caduta del Comune di Terracina rappresenta un atto politicamente molto grave e preoccupante anche in termini di democrazia, presentando alcuni aspetti ancora oscuri e su cui mi auguro sia presto fatta chiarezza. E’ ormai chiarissimo che la manovra messa in atto da Forza Italia per scardinare una amministrazione votata ed eletta dai cittadini di Terracina rientra in una più ampia strategia che ha una sola finalità: rompere l’alleanza tra quei Comuni di centrodestra, che gli stanno impedendo di controllare quella che da più di dieci è la “cassaforte” del suo potere politico in provincia di Latina e che si chiama “Acqualatina”. E’ tutta qui la partita che Forza Italia ha giocato sulla pelle della città e dei loro cittadini: mantenere il controllo della società “Acqualatina” a costo di far cadere intere amministrazioni comunali. E per fare questo non hanno esitato ad accusare ed infangare il sindaco, Nicola Procaccini, ed hanno trovato soldatini obbedienti. E’ assurdo e da veri irresponsabili aver raccolto tredici firme per far cadere il sindaco di Terracina: i consiglieri comunali che si sono resi protagonisti di questa sciagurata iniziativa hanno inflitto uno sfregio alla loro città di cui saranno chiamati a rispondere e a pagare le conseguenze dai loro stessi cittadini. I tre spregiudicati consiglieri che erano in maggioranza ed hanno tradito il loro sindaco, devono sapere di aver lasciato la città in gravi difficoltà alle porte della stagione estiva e di un iter in corso per conseguire la “Bandiera Blu”, con tutti i delicati passaggi sotto il profilo amministrativo che questo comporta”.

PD – “Il Partito Democratico ha forzato la mano ed ha accelerato la crisi di questa maggioranza. Adesso, grazie alla nostra mozione, porteremo questa crisi in consiglio comunale e solo lì capiremo a che gioco stanno giocando i partiti di maggioranza. Per noi Forza Italia e Fratelli d’Italia sono sullo stesso piano: entrambe i partiti hanno contribuito, in maniera negativa, ad amministrare questa città e a portare Latina al più completo abbandono amministrativo”. Così interviene Alessandro Cozzolino, capogruppo del PD in consiglio comunale, dopo la riunione dei capigruppo organizzata oggi pomeriggio (7 maggio 2015).  “Di motivi per mandare a casa Di Giorgi ce ne sono a bizzeffe e la fila dei fallimenti di questa amministrazione è lunga – afferma Gioacchino Quattrola, segretario del Pd -: la gestione dell’urbanistica con gli strascichi giudiziari che ha comportato, la gestione del verde pubblico, la vicenda dello Stadio “Francioni”, la manutenzione delle strade comunali, la gestione della convenzione del cimitero di Latina, le questioni Latina Ambiente e discarica nonché il futuro del servizio di gestione dei rifiuti, lo stallo in cui si trova la gara per il trasporto pubblico locale (TPL) per finire con l’assenza di politiche scolastiche comunali”. “L’obiettivo del Partito Democratico tramite la mozione di sfiducia è quello di liberare Latina da questa amministrazione per restituire a questo territorio dignità e futuro – affermano Cozzolino e Quattrola -. Il Pd, da solo, non ha i voti per garantire la sfiducia a Di Giorgi. Ci aspettiamo i voti dei partiti di maggioranza scontenti del sindaco. Il loro probabile voto di sfiducia, di sicuro, non gli toglierà le responsabilità gravi accumulate in quattro anni di governo”.

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