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giudiziaria

Dont’ Touch al Riesame: davanti ai giudici di Roma le posizioni di Altomare e Tuma

Indagini sul danneggiamento dell'auto di Niglio, mentre si è costituito uno dei romeni latitanti

Altomare tra gli agenti della Squadra Mobile che lo hanno arrestato lunedì 12 ottobre

Altomare tra gli agenti della Squadra Mobile che lo hanno arrestato lunedì 12 ottobre

LATINA– A distanza di due settimane esatte da quando è scattata l’operazione Don’t Touch questa mattina a Roma davanti ai giudici del Tribunale del Riesame si stanno discutendo le posizioni di Natan Altomare e Gianluca Tuma due dei principali indagati nell’inchiesta che ha portato all’emisisone di 24 ordinanze di custodia cautelare in carcere. I legali dei due arrestati hanno presentato ricorso contro la misura cautelare emessa dal gip Giuseppe Cario. Il primo, Natan Altomare, è ritenuto essere l’organizzatore e il promotore di un ramo preciso dell’associazione criminale, l’uomo che commissionava i furti in diverse ville dalla città come ha riportato il gip Giuseppe Cario nell’ordinanza di custodia cautelare (tra queste anche la villa dell’onorevole Pasquale Maietta). Altomare ha già sostenuto di essere estraneo ai fatti contestati e che l’auto usata dalla banda, una Bmw è stata venduta alla zia di un romeno e che poi è stata localizzata. Proprio uno dei componenti della banda che era latitante ieri sera si è costituito in carcere a Velletri si tratta di Aleksander Prendi.

Non solo Altomare, ma anche gli altri indagati hanno presentato ricorso. Nel gruppo anche Gianluca Tuma anche per lui l’accusa è quella di associazione a delinquere, minacce e intestazione fittizia di beni. Più tardi si conoscerà la decisione dei giudici in merito alle richieste di scarcerazione presentate dal collegio difensivo.

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