LATINA – E’ arrivato nella serata di lunedì, l’ultimo effetto dell’Operazione Olimpia: l’autosospensione del presidente provinciale del Pd Maurizio Mansutti. Una capitolazione, dopo le pressioni di un pezzo del partito che ne chiedeva le dimissioni. L’esponente non lascia, ma il gesto di mettersi in pausa, prende atto dell’imbarazzo dei dem dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni che riguardano l’avvocato.
Mansutti non appare del tutto convinto della necessità di fare un passo indietro, come emerge dalla nota che invia al Segretario provinciale Salvatore La Penna:«Quando sarà meglio nota la ragione del mio coinvolgimento in vicende che in questi giorni occupano le cronache, con la formale indicazione del quale reato e per quali atti o comportamenti io possa essere indagato, d’intesa con i difensori compirò tutti i passi necessari per rappresentare, sempre a mio modesto avviso, l’infondatezza di esso e la mia totale estraneità, della quale sono, comunque, sin d’ora certo».
Poi l’ex consigliere comunale del Pd rimarca di aver agito in linea “con le posizioni di volta in volta assunte dal gruppo consiliare” e “di aver svolto la mia professione solo al di fuori dell’aula consiliare”, senza rappresentare “interessi particolari o illegittimi e men che meno illeciti”. Si rimprovera solo una cosa un linguaggio troppo colorito…con troppe battute, ma sono fatto così – spiega – ironico soprattutto con me stesso.