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la cerimonia

Conferita la cittadinanza onoraria al Questore di Latina Giuseppe De Matteis

:"Orgoglioso di essere l'uomo del cambiamento, ma il merito non è mai di uno solo". Commozione e applausi in aula consiliare. Il Sindaco Coletta cita Caponnetto e Borsellino: "Qui c'era un cancro e il cancro si batte con la conoscenza"

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LATINA – E’ stata la consigliera comunale più giovane, Valeria Campagna, dall’alto della bellezza dei suoi 19 anni, a consegnare al questore di Latina Giuseppe De Matteis la pergamena che lo rende a tutti gli effetti cittadino di Latina. “Nella mia Gallipoli il mare è più bello – dice a chi gli ricorda le sue origini pugliesi – ma il lungomare di Latina, con il Circeo sullo sfondo, non è da meno” e confessa di passeggiare al Lido ogni volta che può.

E’ incredibile come ci siano persone capaci di sciogliere il gelo, anche quello di una città considerata da sempre algida. Latina ha abbracciato l’uomo e il poliziotto con un affetto che resterà bagaglio qualunque sia la prossima destinazione. De Matteis sarà, anche altrove, il Questore di Latina.

“E’ lui  l’uomo simbolo del cambiamento”, dice a chiare lettere il sindaco Damiano Coletta citando Caponnetto e Borsellino, per fare capire altrettanto bene, contro che cosa ha lottato e stia lottando l’istituzione. E prima di parlare, Coletta indica con precisione il giorno in cui il cambiamento è cominciato, facendo riascoltare all’aula le parole del questore pronunciate nella manifestazione seguita all’operazione Don’t Touch. “Non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro, ricordo bene quel giorno, ero in turno in ospedale, ma avrei voluto essere lì”. ASCOLTA

Il voto, dopo la delibera letta al Consiglio dal presidente Olivier Tassi per il conferimento dell’onorificenza , è una formalità. Per alzata di mano e le braccia sono tutte presenti.

DE MATTEIS – “Il merito non è mai di un uomo solo, poteva capitare ad altri di essere indicati come simboli del cambiamento”, sottolinea senza dimenticare nessuno, nemmeno gli assenti: “Poteva capitare al giudice Aielli; al Prefetto Pierluigi Faloni che ci ha saputo guidare egregiamente, ai carabinieri e tutte le forze dell’ordine che hanno lavorato per lo stesso obiettivo”. Un ringraziamento va poi ai magistrati di Latina e al vescovo Crociata “anche lui ha fatto sentire la sua voce e non è scontato”. Cita le associazioni e l’intera comunità “il cambiamento è opera di tutti”. E’ emozionato De Matteis, ma non crolla mentre parla senza leggere un rigo, per dieci minuti, nell’aula gremita dove abbraccia idealmente tutti i poliziotti che ogni giorni lavorano nell’ombra, quelli che nessuno conosce, ma che “mi rendono orgoglioso di servire lo Stato – dice -. Non potendoli abbracciare tutti, ne abbraccio uno solo, l’ispettore Cioffi che dopo 40 anni di servizio fra pochi giorni andrà in pensione, ma che chiede ancora di fare le notti, per la voglia che ha di andare a caccia dei criminali perché questo è il suo mestiere”. L’aula applaude forte. Cioffi piange.

TESTIMONE AI GIOVANI – Alla nuova Amministrazione e soprattutto ai giovani passa il testimone: “I giovani sono la linfa vitale di questa provincia sono loro ad aver tenuta alta l’attenzione sulla necessità di ritrovare la legalità. Sono i giovani che sanno ancora insegnarci a non arrenderci nel’evidenza dello status quo. Loro sono per me un punto di riferimento e non io per loro. Io ho 57 anni eppure non porto ancora gli occhiali, e quando un uomo a 57 anni vede il mondo così come lo vedeva a 18, vuol dire che la sua vista non è granché peggiorata e forse anche la sua anima. Grazie a Tutti”.

Anche questo è Giuseppe De Matteis, perché non può esserci un grande personaggio delle istituzioni se dietro e dentro non c’è anche un grande uomo. Latina ha avuto la fortuna di incontrarli e conoscerli entrambi.

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