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VENTOTENE – Il sindaco di Ventotene non demorde e nonostante le tre sentente del Tar del Lazio che ha dato ragione ad Acqualatina per la ripresa dei lavori per l’istallazione del dissalatore, ieri, 31 luglio, è arrivata l’ennesima ordinanza sindacale.
Acqualatina ha dunque comunicato ufficialmente alla Regione Lazio che, “in presenza della reiterata violazione da parte del Comune di Ventotene degli obblighi di cui al Protocollo d’intesa, siglato nel mese di settembre 2015 dai Comuni di Ventotene e Ponza, dalla Regione Lazio, dall’ATO4 e da Acqualatina stessa, il Protocollo si considera decaduto e anche gli obblighi della Società previsti”.
Da oggi la Società non si ritiene più responsabile del rifornimento idrico tramite navi cisterna al Comune di Ventotene, fino alla messa in funzione del dissalatore. Nelle more del subentro della Regione Lazio, o del Comune, nella fornitura, al fine di garantire la necessaria continuità, la Società assicurerà il servizio addebitando i relativi costi alla Regione Lazio.
“Il dissalatore – spiegano dalla società – avrebbe dovuto essere attivo già dal 7 luglio 2017 e, di conseguenza, il servizio e il costo del trasporto via nave avrebbero dovuto cessare. Così non è stato, e in base a quanto previsto dal protocollo stesso la responsabilità del gestore decade. Acqualatina continuerà ad essere responsabile del servizio idrico integrato (distribuzione idrica, fognatura e depurazione) nell’Isola di Ventotene, ma non del trasporto via nave; la Società ricorrerà nelle sedi opportune, come fatto finora, per completare i lavori per l’installazione del dissalatore, in notevole ritardo a causa dei diversi atti dell’Amministrazione comunale”.
