LATINA – La class action contro Acqualatina non si ferma e incassa la consulenza del professor Romano Vaccarella. Il gruppo di legali che sostiene l’azione collettiva, dopo la pronuncia della Corte D’Appello favorevole ad Acqualatina e che ha giudicato legittime le cosiddette partite pregresse chieste agli utenti in bolletta, ribadisce che proseguirà il suo percorso e critica non solo “alcune statuizioni di merito ma anche le macroscopiche irregolarità procedurali”.
“Abbiamo ricevuto sollecitazioni da parte dei nostri partner, degli attori e degli aderenti per lo studio dell’ordinanza e della possibilità di sottoporla alla Suprema Corte per un vaglio sulla sua legittimità. Abbiamo allora voluto dare a tutti coloro che si sono fidati di noi e che hanno confidato nella definitività del provvedimento del Tribunale di Roma, inattaccabile e impeccabile sotto ogni profilo, il massimo giurista esistente in Italia in questo momento: il Prof. Avv. Romano Vaccarella, che non ha bisogno di presentazioni – spiegano in una nota – Il Professore ha accettato senza esitazioni di assistere il Comitato in questo difficile percorso dall’esito affatto scontato e ha inoltre sollecitato un ripensamento della Suprema Corte sulla normativa che disciplina la Class Action, spingendosi addirittura a chiedere una remissione alla Corte Costituzionale per la declaratoria di illegittimità dell’art. 140bis cod. cons. per violazione degli art. 24 e 111 Cost. nella parte in cui non prevede la ricorribilità per Cassazione dell’ordinanza di inammissibilità”.
Secondo i legali di Latina e del Sud Pontino che si sono uniti nella battaglia per ottenere trasparenza nelle bollette dell’Ato 4, non bisogna darsi per vinti perché “questo giudizio travalica i perimetri di una mera vicenda giudiziaria ed investe altissimi profili etici e sociali” e conforta l’appoggio di Vaccarella che condivide “la totale illegittimità dei recuperi tariffari insiti nelle bollette di Acqualatina”.
Nel corso dell’udienza davanti al Tribunale di Roma che si è tenuta ieri gli avvocati hanno richiesto la sospensione della Class Action in attesa della decisione della Corte di Cassazione.