LATINA – E’ sospettata di far parte dell’associazione terroristica Islam State ed è stata arrestata nelle scorse ore a Latina una cittadina tunisina di 35 anni accusata di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale, addestramento e istigazione a commettere delitti di terrorismo.
L’ indagine – condotta dagli investigatori del Servizio per il Contrasto all’Estremismo e Terrorismo Esterno della DCPP/UCIGOS e della Digos di Latina – coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, è nata dalla segnalazione arrivata dal Federal Bureau Investigation americano, di un profilo Telegram attivo nella propaganda per l’organizzazione terroristica “Stato islamico”. Gli accertamenti eseguiti hanno poi portato alla donna residente a Latina che “attraverso il suo account – spiegano dalla Questura – rivolgeva inviti a utenti di gruppi attivi nel web riconducibili allo stato islamico a compiere attentati, con dettagliate indicazioni sulle possibili modalità di esecuzione e istruzioni per la fabbricazione di esplosivi”.
Gli ulteriori approfondimenti della polizia giudiziaria hanno confermato la contiguità dell’indagata agli ambienti del radicalismo islamico, pertanto la Procura della Repubblica di Roma ha disposto una perquisizione domiciliare eseguita ieri nel corso della quale sono stati sequestrati telefoni, pc e supporti informatici.
“Sebbene la donna non sia stata collaborativa nel fornire le password di accesso, una prima verifica sui contenuti dei dispositivi informatici sequestrati, resa possibile attraverso l’opera di decriptazione effettuata da personale specializzato della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – spiegano ancora dalla Questura di Latina – ha permesso di constatare come l’indagata fosse dedita a una vera e propria attività di tutoring in materia di confezionamento di esplosivi, divulgando a utenti della rete simpatizzanti di Isis dettagliate istruzioni – da lei stessa prodotte – su come costruire ordigni, oltre a inviti a commettere azioni violente indicandone anche le diverse possibili modalità”.
La donna era presente anche in diversi gruppi chiusi whatsapp di chiaro orientamento estremista, nei quali la stessa ha condiviso video inneggianti al martirio e contenuti multimediali in cui Osama Bin Laden invita il popolo musulmano alla lotta armata e al martirio. Mentre nei video condivisi vengono illustrate tecniche militari di combattimento, per la preparazione di esplosivi in casa e documenti in cui viene illustrata la procedura per la preparazione del veleno alla ricina.
Le indagini proseguono.