TERRACINA – Pagavano dai 1000 ai 1500 euro al mese per delegare a professionisti la cura dei loro anziani, ma quello che gli ospiti di una casa di riposo a Terracina subivano ogni giorno, lo ha svelato un’operazione della Guardia di Finanza che nelle scorse ore ha portato all’arresto dei gestori, tre persone accusate di maltrattamenti, minacce e somministrazione abusiva di farmaci.
“Ti metto il guinzaglio dei cani? “oppure “se non la smetti ti urlare ti porto fuori con la carrozzina e ti lascio sotto la pioggia”, alcuni degli stralci delle terribili intercettazioni nelle quali un anziano riferendosi ad un altro degente racconta: “E’ stato un pomeriggio di terrore, l’ha riempito di botte…” . L’ordinanza nell’operazione “ADE” così chiamata dal dio dell’Oltretomba, è stata firmata dal gip di Latina Giuseppe Cario e fa male leggere le pagine dalle quali si evincono le violenze messe in atto nei confronti di persone inermi.
L’inchiesta nasce da un’attività ispettiva di tipo fiscale e in materia di lavoro sommerso condotta dai Finanzieri della Compagnia di Terracina, nei confronti della casa di riposo che figurava come ONLUS. Indagini dalle quali è stato accertato non solo l’impiego di cinque lavoratori in nero tra cui due clandestini, ma anche i terribili maltrattamenti fisici e psicologici cui venivano sottoposti gli ospiti della struttura.
Ingiurie e minacce continue, offese, insulti e vessazioni erano ordinarie. I farmaci venivano somministrati per evitare che gli anziani si lamentassero e secondo quanto emerso dalle indagini “non venivano prese in considerazione neanche le richieste di soddisfacimento di bisogni primari ed essenziali, quali l’alimentazione, la necessità di essere lavati o andare in bagno, oppure di parlare al telefono con i propri familiari”. Nessun dipendente della struttura inoltre indossava i dispositivi di protezione individuale obbligatori con il Covid.