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Giornata della Memoria e dell'Impegno per le vittime di mafia

“A Latina la mafia c’è: scardinarla tutti insieme impegno di vita, la repressione non basta”

Dibattito promosso dal Comune con il dirigente della Squadra Mobile Giuseppe Pontecorvo

LATINA – “A Latina abbiamo aperto uno scorcio su uno scenario speculare a quello  visto in altri territori mafiosi. Ma se pensiamo che la repressione da sola basti, allora abbiamo già perso. Bisogna parlarne per prenderne coscienza tutti, e per poter contribuire insieme a scardinare questa sottocultura mafiosa che esiste da Trento a Trapani, passando anche per Latina. Io ho fatto una scelta professionale, ma questa deve essere una scelta di vita per tutti”.

Lo ha detto dirigente della Squadra Mobile di Latina, Giuseppe Pontecorvo, in occasione della XXVI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie che ricorre oggi, 21 marzo 2021, descrivendo la situazione di Latina e del territorio, l’omertà, la reticenza ancora esistente che alimenta le mafie autoctone e quelle che sul territorio hanno trovato altri spazi di azione.

Sembra lontanissima la grande marcia organizzata da Libera di Don Ciotti a Latina nel 2014 con 100mila persone giunte da tutta Italia e che ha acceso una volta per tutte l’attenzione sul tema anche a Latina, sulla presenza di clan malavitosi che agiscono come le mafie tradizionali. Per celebrare questa ricorrenza anche in tempi di pandemia e senza cortei, il Comune di Latina ha voluto organizzare un confronto con esperti (pubblicato qui e tratto dalla pagina Fb dell’Amministrazione). Con il patrocinio di Avviso Pubblico hanno parlato Maria Paola Briganti, Vice Sindaco del Comune di Latina e Assessora alla Sicurezza,  Marco Omizzolo, giornalista e scrittore,  Don Francesco Fiorillo, referente di Libera Contro le Mafie per la provincia di Latina, con un contributo video di Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico, la rete nazionale degli Enti locali antimafia.

E’ stato proprio il vicequestore Pontecorvo a ripercorrere tutte le inchieste che hanno visto in campo gli investigatori della Questura in coordinamento con l’autorità giudiziaria, con la Procura della Repubblica di Latina e ora con l’Antimafia romana dove un pool coordina le indagini sui reati di stampo mafioso commessi in provincia di Latina: dagli agguati della guerra criminale del 2010, passando per  Don’t Touch, Alba Pontina, Reset e la soluzione dell’omicidio Moro solo per citarne alcune.

“Non voglio sovrastimare, ma nemmeno sottostimare questo fenomeno, voglio rappresentarlo così com’è. Questa occasione di parlare del lavoro svolto da questa Squadra Mobile mi dà l’opportunità di far conoscere queste realtà. Perché prendere coscienza di questo problema è l’unico modo per poter concorrere tutti quanti ad affrontarlo. Il successo, il superamento passa attraverso il concorso di tutti“.

 

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