SEZZE – Dopo la profanazione delle tombe emersa dall’inchiesta Omnia 2, il cimitero di Sezze è stato nuovamente benedetto. La cerimonia celebrata dal Vicario Foraneo di Sezze, don Gianmarco Falcone nel luogo sacro dove le tombe venivano aperte e i resti spostati per far spazio a nuovi loculi da vendere al migliore offerente in una gestione controllata dall’ex custode finito in carcere con la complicità di un dipendente comunale e di molti altri, nel silenzio generale. Infatti, tanti a Sezze sapevano.
Un rito riparatorio al quale hanno partecipato i parroci della città don Pier Luigi Antonetti, don Raffaele D’Elia, padre Damiano Grecu, don Gregorio Pelczar. Al termine del rito, il Vicario Foraneo di Sezze don Gianmarco Falcone, anche a nome dei confratelli, ha dichiarato:
«Quanto accaduto nel cimitero della città di Sezze è certamente ignobile e inqualificabile, un gesto che ha sconvolto e addolorato la comunità ecclesiale di Sezze e ha ferito la dignità dell’intera comunità civile, entrambe colpite nel cuore della pietà per i defunti.
La Chiesa annuncia con fermezza la fede nella morte e resurrezione di Cristo e su di essa fonda la speranza cristiana, nella certezza che tutti coloro che muoiono nel Signore risorgeranno con lui nella gloria. In questa fede la Chiesa custodisce nella sepoltura il corpo chiamato alla risurrezione, riconoscendo in tal gesto l’alta dignità del corpo umano come parte integrante della persona della quale il corpo condivide la storia. Con tale sepoltura dei corpi nei cimiteri, inoltre, si mantiene vivo e si favorisce il ricordo e la preghiera per i defunti da parte dei familiari e di tutta la comunità.
Per questo ci sentiamo colpiti nel cuore, e ci uniamo al dolore e allo smarrimento dei nostri fedeli, in modo particolare di chi non ha più una tomba su cui piangere i propri cari, mentre confidiamo nell’infinita misericordia del Padre.
Questa mattina, a nome della Chiesa e in rappresentanza dell’intera comunità setina, ci siamo recati presso il cimitero, abbiamo pregato per i defunti lì sepolti e abbiamo rinnovato la celebrazione del rito di benedizione del cimitero, come atto riparatorio per la profanazione e il sacrilegio perpetrato. Con questo atto restituiamo al santo luogo del cimitero la sua sacralità e desideriamo riportare la serenità nei cuori dei nostri fedeli, nella certezza che i fedeli defunti riposano nella pace in attesa della Risurrezione della carne.
Auspichiamo la crescita di un sempre più autentico senso di umanità e di responsabilità comune, affinché atti del genere non possano mai più ripetersi, ma un popolo solidale e coeso continui a dare dignità alla centenaria storia della nostra città».