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Malandruccolo (Pd): “Serve un Tavolo multi-istituzionale integrato sul disagio giovanile”

Il candidato alle amministrative si occupa di questi tempi da anni

LATINA –  “Cronache recenti, ma non solo, ci ricordano che il complesso mondo giovanile è tracciato anche da un delicato segmento, descritto genericamente come disagio giovanile, riferito all’insieme di malesseri che immancabilmente si traducono in allarmanti casi di devianze. Ed è proprio qui l’errore comune di valutazione, ovvero stigmatizzare la devianza e ignorare ciò che di questa è la genesi assoluta, ovvero il disagio anzidetto”. Lo scrive il candidato Pd nella lista del Pd a Latina, Tommaso Malandruccolo (a destra nella foto).

Il polizotto, esperto di bullismo e di contrasto alla violenza di genere, conosciuto nelle scuole di Latina per la sua attività di sensibilizzazione e prevenzione guarda in particolare alle “situazioni certificate di svantaggio sociale” accanto alle quali – scrive in una nota – ” ci sono aree grigie di disagio, nei confronti delle quali manca invece una cultura sociale e spesso anche una volontà politica necessarie ad affrontare il tema apertamente, e per tempo”.

“Una delle misure, che potrebbe fornire una rapida risposta al problema – dice Malandruccolo –  risiede nell’istituzione di un tavolo multi-istituzionale integrato di confronto, per l’analisi, la progettazione e l’intervento per la prevenzione del disagio giovanile, azioni di riqualificazione emotiva, sociale e culturale, affinché vengano meno quelle zone franche nebulose, in favore di uno sviluppo umano sostenibile. L’istituzione del tavolo  – aggiunge – prevede la partecipazione dei delegati di enti istituzionali (multi-istituzionale) quali servizi sociali, scuola, Asl, Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Locale, nonché (integrato) associazioni sportive e di volontariato, oratori, psicologi, sociologi ed altri professionisti del settore”.

Secondo Malandruccolo servirebbero “incontri e confronti sistematici, con cadenze periodiche per effettuare l’analisi” e “le criticità rilevate verrebbero sottoposte ad uno studio per la formulazione di progetti dedicati. Lo step successivo sarebbe l’intervento vero e proprio, eseguito fra i vari enti per quanto di specifica competenza e da una stretta equipe operativa. Questa sinergia permetterebbe una efficace azione di prevenzione e contrasto, riducendo al minimo l’eventualità che nicchie di disagio possano filtrare dalle maglie degli interventi istituzionali, restando insolute”, conclude.

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