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I pazienti hanno dai 12 ai 106 anni

Covid, Goretti da record: 1539 trattamenti con monoclonali e antivirali. Se ne occupa un team rosa

La professoressa Lichtner: "A dicembre e gennaio oltre 400 trattamenti per mese".

LATINA – Nella Giornata Mondiale delle Donne nella Ricerca e nella Scienza che ricorre oggi, fa piacere poter parlare di un team quasi tutto al femminile che ha gestito e continua a gestire una parte sostanziale delle terapie per il covid all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, salvando vite altrui,  in un difficile equilibrio tra impegni in corsia e impegni familiari. Questo team, cancellando dal calendario i giorni festivi e lavorando anche fuori orario, ha raggiunto, nel periodo che va da fine marzo 2021 a gennaio 2022, la cifra record di 1539 trattamenti tra monoclonali e antivirali (i primi fanno ancora la parte del leone) sul totale del Lazio di circa 6500.

UN TEAM ROSA – Il cuore di questo  team rosa, diretto dalla professoressa Miriam Lichtner, è composto da un gruppo di specializzande che si sono dedicate anima e corpo a questo compito: “Devo parlare al femminile, perché in questo momento, senza la dedizione di queste dottoresse, quello che facciamo non sarebbe possibile”, spiega la direttrice dell’Unità di Malattie Infettive dell’ospedale di Latina.

L’organizzazione del lavoro è complessa ed è partita a marzo 2021 con circa 30 trattamenti al mese (uno al giorno). Poi ha aumentato i ritmi e grazie anche a più corpose forniture di farmaci, ha raggiunto anche i 30 trattamenti al giorno, superando sia a dicembre che a gennaio, i 400 trattamenti al mese.

“Per noi è un risultato importante – aggiunge Lichtner –  anche mettendolo a paragone con il resto della Regione. Solo per far capire, in merito all’ultimo antivirale per bocca che somministriamo da dicembre, a Latina è stato somministrato il 45% di tutte le somministrazioni del Lazio”. Un lavoro che significa arruolare, valutare e selezionare le candidature che arrivano dai Medici di medicina generale sette giorni su sette; significa  contattare i pazienti, informarli, organizzare i trasporti e materialmente i trattamenti.

Il ventaglio di età dei pazienti trattati è molto ampio: dai 12 anni – perché anche i giovanissimi possono soffrire di patologie che li rendono soggetti ad alto rischio di progressione grave della malattia da covid –  ai 106 anni, quanti ne ha la signora più anziana trattata con terapia monoclonale. Le donne che hanno ricevuto le terapie monoclonali o antivirali sono in numero leggermente superiore rispetto agli uomini, e i pazienti arrivano da tutta la provincia nessun comune escluso. Quando è necessario, inoltre,  il team va a domicilio, come nel caso di alcuni cluster capitati in Rsa (così sono stati trattati 119 anziani).

Un lavoro di equipe al quale contribuiscono anche altri team ospedalieri: quello infermieristico, la farmacia dell’ospedale che allestisce i farmaci e gestisce le forniture, e la centrale di monitoraggio che successivamente segue i pazienti a casa.

Per fare il punto ne abbiamo parlato con la professoressa Miriam Lichtner

 

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