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cronaca

Test rapidi Covid in farmacia e laboratori, controlli del Nas in tutta Italia

23 ispezioni in provincia di Latina, chiuso un laboratorio

LATINA – Controlli anche in provincia di Latina da parte dei Carabinieri del Nas che hanno visitato farmacie e laboratori per una ispezione sulle autorizzazioni per l’esecuzioni di tamponi.

Tra Latina e Frosinone le ispezioni complessive sono state 40. Nel territorio pontino in particolare i carabinieri del Nas hanno controllato 23 strutture, tra laboratori di analisi e farmacie che effettuano test per la ricerca del covid. In un solo caso a carico di una struttura è stato emesso un provvedimento di sospensione dell’attività di esecuzione di tamponi. Il servizio infatti secondo gli accertamenti non era stato autorizzato.

La campagna di accertamenti è stata avviata dal comando carabinieri per la Tutela della Salute d’intesa con il Ministero della Salute per prevenire e contrastare il fenomeno dei “falsi positivi”, cioè soggetti già risultati positivi che si presentano presso un punto di prelievo con la tessera sanitaria di un soggetto “no vax” per fargli ottenere, alla scadenza del periodo di quarantena e successivamente a un test negativo, il Green pass. I militari hanno dunque concentrato i loro sforzi per verificare che presso i punti di prelievo venissero effettuate correttamente le operazioni di identificazione dei soggetti da sottoporre a test, previa richiesta ed esibizione del documento di identità unitamente fornito insieme alla tessera sanitaria.

Negl’ultimi 30 giorni i servizi di controllo hanno interessato in tutto il Paese complessivamente 1.360 farmacie e centri di analisi, rilevando irregolarità presso 170 di essi (pari al 12,5%) e contestando 282 violazioni, a causa di uso tamponi e kit reagenti non regolari, mancata identificazione e registrazione delle persone sottoposte a test e irregolarità nella comunicazione delle risultanze nella piattaforma sanitaria informatica, inadeguatezza delle figure professionali impiegate nell’esecuzione dei tamponi, effettuazione dei test in ambienti non idonei sotto il profilo igienico sanitario (androni di condominio, sottoscala, etc.), in locali promiscui o in totale assenza di autorizzazione regionale, aumentando il rischio di contagio. Le ispezioni hanno portato a disporre la sospensione di 21 punti di prelievo di tamponi rapidi condotti in condizioni igienico-strutturali carenti e con modalità non compatibili con la prosecuzione dell’attività. Sono stati sequestrati complessivamente 677 kit per tamponi rapidi risultati non idonei e individuati 18 operatori che svolgevano l’attività sebbene privi del green pass.

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