ITRI – Oggi è la giornata del rifugiato e Itri la festeggia con i segni della gratitudine ricevuti dalle persone che nella cittadina aurunca hanno ricominciato a vivere. In particolare, con la lettera di ringraziamento di Belaynesh, arrivata a Itri con un corridoio umanitario da un campo profughi in Sudan: “Prima – scrive – avevo una vita brutta e difficile, ma da quando sono venuta qui a Itri da voi ho avuto una vita nuova. I quattro anni che ho passato con voi li ho sentiti come se fossero solo quattro giorni e li sento così … Io con voi sono nata due volte”.
Quella di Belaynesh è una delle 133 storie per altrettanti progetti di vita curati dal sistema di accoglienza SAI del Comune di Itri. “Dal 2014 insieme alla comunità condividiamo paure e speranze, gioie e delusioni, a volte lacrime, di uomini, donne e bambini che dopo un lungo viaggio, come rifugiati arrivano sul nostro territorio”.
Il Comune oggi ha voluto anche rendere pubblico il disegno di Sirak (qui in foto).
“Durante il tempo, Itri è divenuta realmente la loro nuova casa, le nostre strade, le loro strade, le nostre scuole i loro luoghi di futuro, i nostri luoghi di comunità, palestre naturali di inclusone e condivisione”, scrive il sindaco Giovanni Agresti ringraziando cittadini enti e associazioni che hanno reso la cittadina un luogo inclusivo.