LATINA – Dopo la notizia che il commissario straordinario per il Comune di Latina, Carmine Valente ha stanziato 650mila euro di fondi regionali per l’acquisto di moduli abitativi nuovi, ovvero per il rifacimento del campo nomadi Al Karama a Borgo Montello andato a fuoco il 2 luglio scorso, interviene l’associazione 21 Luglio che contesta la scelta e la definisce una «decisione assurda e antistorica” rendendosi disponibile a spiegare come si può e perché si deve superare l’insediamento abitativo esistente da anni nella frazione alle porte di Latina.
LA MISSIVA – In una lettera indirizzata allo stesso Commissario di Latina, l’organizzazione indipendente che svolge attività di analisi e studio sulle condizioni delle comunità rom in emergenza abitativa e sulle politiche a loro rivolte attraverso la produzione di rapporti nazionali e internazionali considera la decisione discriminatoria e sottolinea come «tale intervento, configuratosi a tutti gli effetti come la realizzazione di un nuovo insediamento monoetnico, appare un’azione ormai riconosciuta universalmente, sia a livello nazionale che europeo, come discriminatoria e antistorica. È discriminatoria – come accertato anche da un’ordinanza del Tribunale di Roma nel 2015 – perché contro il principio di pari trattamento e in contrasto con quanto raccomandato dalla Strategia Nazionale di Uguaglianza, inclusione e partecipazione di Rom e Sinti in attuazione della raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 12 marzo 2021. Al suo interno viene esplicitamente sottolineata l’urgenza di superare gli insediamenti monoetnici. È antistorica perché è ormai maturata tra gli amministratori pubblici italiana la consapevolezza che i campi rom vadano superati anche alla luce dell’importante esborso economico che la loro gestione comporta. Si fa presente che l’ultimo insediamento per soli rom in Italia è stato realizzato ad Afragola nel lontano 2018 e che attualmente sono ben 26 gli insediamenti che in Italia si stanno avviando verso il progressivo superamento grazie all’intervento di Amministrazioni di diverso colore politico».
SEGNALAZIONE ALL’UNAR – Sulla decisione del Commissario, l’ Associazione 21 luglio ha anche inviato una segnalazione all’Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni Razziali (UNAR) presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di valutare il suo profilo discriminatorio.
Secondo Carlo Stasolla di Associazione 21 luglio «Sembra davvero assurdo che in Italia ci sia chi pensi ancora che per le famiglie rom in emergenza abitativa la soluzione da privilegiare sia un insediamento monoetnico. Tali spazi, oltre a violare i diritti umani, comportano un costo economico vergognoso. Se solamente si osserva che i 650.000 euro sono destinati ad offrire un alloggio transitorio e precario a 60 persone, si fa presto a calcolare un esborso economico pro-capite di quasi 11.000 euro! Una cifra inaccettabile che, se solo venisse riconvertita in percorsi inclusivi, garantirebbe l’avvio di progettualità virtuose per un numero ben maggiore di cittadini in precarietà socio-economica».
Al termine della lettera, Associazione 21 luglio si è resa disponibile ad un incontro con il Commissario per illustrare «in maniera più dettagliata l’importanza, la necessità, ma anche la possibilità concreta di superare definitivamente l’insediamento di Al Karama – dove prima dell’incendio del 2 luglio scorso viveva la comunità rom – evitando la costruzione di una costosa e inutile nuova area monoetnica».
