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l'agibilità

Il ritorno del Teatro D’Annunzio: ecco opera per opera tutto quello che è stato fatto nella struttura chiusa per anni

Il sindaco Coletta: "Giorno di festa. Sulla futura gestione vogliamo sentire tutti perché il teatro è di tutta la città"

LATINA – “E’ stato un lavoro di squadra per il quale ringrazio tutti; un problema complesso da risolvere che ha richiesto soluzioni complesse. Ma oggi è un giorno di festa e vogliamo viverlo così, senza polemiche, perché restituiamo alla città un bene comune prioritario, un luogo di incontro e cultura nel quale la comunità si riconosce”. Lo ha detto il sindaco di Latina Damiano Coletta ripercorrendo alcune delle più importanti tappe che hanno portato dapprima alla chiusura del teatro, disposta per la prima volta nel 2015 dall’allora Commissario prefettizio Giacomo Barbato, e successivamente a una serie di lavori di adeguamento strutturale indispensabili per l’ottenimento di tutte le certificazioni di sicurezza che il “D’Annunzio” non aveva mai avuto.
«Il teatro – ha spiegato il primo cittadino – è nato nel 1990 con una certificazione di mancato collaudo degli impianti. I Sindaci che si sono avvicendati alla guida della città hanno consentito di anno in anno lo svolgimento degli spettacoli assumendosi la responsabilità di aprirlo. E li ringraziamo per aver fatto questo perché hanno consentito alla cittadinanza di fruire di un luogo così importante. Negli anni, però, le normative e le relative prescrizioni sono cambiate, si sono fatte sempre più stringenti. All’inizio del mio primo mandato c’era stata anche una parziale riapertura ma di fatto si era arrivati a un punto di non ritorno. Così, di concerto con le altre istituzioni, in primis il Prefetto e il Comandante dei Vigili del Fuoco, ho fatto questa scelta impopolare forse, ma giusta, di chiudere e di far mettere tutto a norma una volta per tutte. Ad oggi sono ancora pienamente convinto della bontà di quella scelta, perché ho deciso di mettere la
sicurezza e quindi le persone prima di tutto».

Nel corso della conferenza stampa odierna è stata sottolineata la complessità degli interventi svolti, «mano a mano che andavamo avanti – ha osservato il Sindaco – ci rendevamo conto che c’erano altri problemi da risolvere e dunque altre somme da investire, fino ad arrivare all’importo di 1 milione e 500mila euro». «A chi ci accusa di lentezza – ha aggiunto – io rispondo che se hai di fronte problemi complessi le soluzioni non possono che essere altrettanto complesse. Ora il D’Annunzio è uno dei pochi teatri italiani che ha la piena agibilità, così come lo stadio comunale”.

Un teatro che conta oggi 674 posti certificati. Sono stati poi, i tecnici, la dirigente del settore manutenzioni Micol Aiuso e l’ingegner Silvano Varsalona che ha curato la progettazione e diretto i lavori,  hanno illustrato le opere. “L’Amministrazione restituisce alla città una Ferrari e per guidarla occorre una patente speciale”. Tappezzeria ignifuga, controsoffittatura, il parterre risuddiviso per liberare la fossa orchestrale e eliminare il problema della prima fila che non vedeva il palco, impianti a norma, camerini e accessibilità.

Il sindaco ha parlato anche della futura gestione: voglio condividere con tutte le forze di maggioranza e di opposizione le soluzioni migliori per la gestione del teatro che deve essere centro di produzionedi spettacoli, di formazione di figure del settore oltre che contenitore per la stagione teatrale

 

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