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il pestaggio

“Brutta femminella ti ammazzo”: al branco di Terracina contestata l’aggravante per discriminazioni

L'ex sindaco di Terracina Procaccini: "Un episodio di violenza vigliacca, che ha turbato la città in cui vivo e che ha i connotati dell’aggressione omofoba"

TERRACINA – “Brutta femminella ti ammazzo, ti uccido”. Sono alcune delle frasi pronunciate dal branco che il 31 agosto scorso in un locale pubblico e senza che nessuno dei presenti, tranne un amico della vittima,  intervenisse,  hanno prima insultato, poi picchiato selvaggiamente un ragazzo per il suo orientamento sessuale. Lui stava semplicemente facendo colazione. Le comunità di Terracina e Fondi, la città in cui è avvenuta l’aggressione in un bar sulla Pontina, e la città da cui proviene il branco di violenti, si interrogano sui brutali fatti venuti alla luce grazie alle indagini dei Carabinieri che hanno individuato i responsabili.

Era stato il ragazzo picchiato, un trentenne di Terracina, a sporgere denuncia dopo aver riportato un trauma cranico, ferite lacero contuse alla testa e contusioni su tutto il corpo per i calci e i pugni ricevuti. Le immagini di videosorveglianza del locale hanno raccontato meglio di ogni altro quei momenti di pura follia attribuiti a tre persone con precedenti specifici per reati contro la persona e a un quarto incensurato. Sono  Michele Ciaccia, 37 anni, Salvatore Di Manno di 31, Massimiliano Di Crocco di 25 e F.D.F. anche lui 25enne.

“Esprimo il mio plauso ai carabinieri della compagnia di Terracina per l’arresto delle quattro persone che lo scorso mese di agosto hanno brutalmente aggredito un giovane all’interno di un bar della città. Un episodio di violenza vigliacca, che ha turbato la città in cui vivo e che ha i connotati dell’aggressione omofoba, resa ancora più odioso perché ha i tratti dell’accanimento del branco nei confronti di un ragazzo. Ogni forma di violenza, tanto più se connotata da motivi di odio sotto varie forme, va condannata e repressa attraverso un costante lavoro che, come in questo caso, le forze dell’ordine compiono in maniera puntuale ed efficace”, scrive in una nota l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, ex sindaco di Terracina.

Il giudice ha contestato ai quattro aggressori fino ad ora individuati (manca all’appello un quinto) oltre alle lesioni, l’aggravante prevista per i casi di grave discriminazione etnica, razziale e religiosa (manca infatti nel codice penale l’aggravante per discriminazioni relative all’orientamento sessuale che si voleva introdurre con il Ddl Zan).

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