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l'operazione del Nas

Folgorato in cantiere e poi spostato in strada: 7 arresti tra Sonnino e Latina per la morte di un operaio

Per la Procura fu omicidio volontario con dolo eventuale per tre persone. Contestato anche il favoreggiamento

LATINA – Folgorato da una scarica elettrica in un cantiere edile nella zona bassa di Sonnino, in località La Sarsa, e poi trasportato in strada per evitare responsabilità. Sette persone sono state arrestate questa mattina dal Nas di Latina a conclusione di una complessa  indagine, coordinata dal pm Giuseppe Miliano della Procura della Repubblica nei comuni di Latina e Sonnino. Il gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario ha emesso tre custodie in carcere per il committente, per il datore di lavoro e per un operaio mentre altre quattro persone sono state poste ai domiciliari,  indagate a vario titolo e in concorso fra loro per i reati di omicidio volontario con dolo eventuale, favoreggiamento personale aggravato continuato, rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Avrebbero spostato il corpo prima di chiamare il 118,  ritardando così i soccorsi e per simulare che l’operaio avesse avuto un malore.

I fatti il  23 giugno dell’anno scorso quando nelle adiacenze di un cantiere edile per la realizzazione di un parcheggio privato, veniva segnalata la presenza di un operaio in stato di “incoscienza e privo di respiro”, soccorso dal 118 e morto dopo mesi di ricovero all’ospedale Santa Maria Goretti dove era stato trasferito.

Le indagini, dirette dal comandante del nucleo antisofisticazione e sanità dei carabinieri, maggiore Felice Egidio, sono nate dalla denuncia sporta dai familiari della vittima che non hanno creduto a quel malore e hanno portato gli investigatori a confermare l’ipotesi iniziale di un infortunio sul lavoro verificatosi all’interno del cantiere edile di Sonnino per una scarica elettrica accidentale ad alta tensione mentre erano in corso lavori relativi ad un getto di calcestruzzo commissionato da una società di autotrasporti, per la realizzazione di un parcheggio. Il lavoratore dunque era stato portato fuori dal cantiere, secondo gli investigatori si è trattato di “una messa in scena”  nel tentativo di inquinare quanto realmente accaduto. Tutti gli operai dell’azienda interessata erano fra l’altro impiegati in nero.

I provvedimenti restrittivi nell’operazione Blackout, emessi dal Gip del Tribunale di Latina sono stati eseguiti anche con il supporto, nella fase esecutiva, di militari del Comando Provinciale CC di Latina e con Tecnici della Prevenzione Asl Latina distaccati presso la Procura della Repubblica di Latina, i Tecnici dell’UOC Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (P.e S.A.L.) del Dipartimento di Prevenzione Asl di Latina, che hanno collaborato nell’esecuzione del sequestro preventivo dell’area del cantiere edile.

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