LATINA – L’anno definita una joint venture italo-nigeriana della droga in grado di movimentare quantità enormi di eroina di provenienza internazionale su tutto il territorio nazionale. Coinvolge anche la provincia di Latina l’operazione x scattata in provincia di Perugia al termine di una inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo umbro. Mesi di indagine che hanno permesso di smantellare una organizzazione in cui collaboravano trafficanti nigeriani e broker appartenenti ai Casalesi. Dodici le persone raggiunte dalle misure cautelari a Perugia e altre 12 nelle provincie di Latina Caserta, Arezzo, Lucca, Pisa e Varese. Dieci le persone arrestate e ora in carcere, tre ai domiciliari. Per altri 11 soggetti è stato disposto l’obbligo di firma.
Le indagini, avviate nei primi mesi dello scorso anno, costituiscono l’ulteriore evoluzione di quelle concluse dal Nucleo Investigativo perugino nei mesi di giugno e agosto del 2022 nel cui ambito erano stati complessivamente raggiunti, tra provvedimenti cautelari e arresti in flagranza, 45 soggetti, sequestrati 24 kg di eroina e 150.000 € in contanti. “Il gruppo, unitario e piramidale – SI LEGGE IN UNA NOTA – , era solito utilizzare come base logistica un ‘abitazione presa in affitto nel centro di Perugia presso la quale sarebbero stati “stoccati “e “rivenduti “, in pochi mesi, centinaia di chili di droga.
In più circostanze è stato accertato anche il ricorso alla pericolosissima tecnica dell’impiego dei “corrieri ovulatori “: in un caso, addirittura, è stato monitorato un soggetto (poi arrestato) che aveva ingoiato 42 involucri di eroina, trasportando così quasi mezzo chilogrammo di sostanza.
Data la rilevanza dei quantitativi trattati e del conseguente ingente valore delle singole partite, l’associazione disponeva anche di un “chimico ” deputato a testare le qualità dello stupefacente attraverso appositi reagenti e attrezzatura da laboratorio, prima di dare l’assenso ålla conclusione dell’affare.
Gli sviluppi investigativi consentivano di appurare che il principale canale di rifornimento dello stupefacente per l’associazione era il nord Europa.
Dall’elaborazione delle informazioni raccolte sono stati testimoniati collegamenti tra l’associazione criminale di matrice nigeriana ed esponenti della criminalità organizzata campana con particolare riferimento ad un soggetto di vertice del “clan dei casalesi “, con specifiche attribuzioni di compiti e funzioni per Io smercio del pericoloso oppiaceo, anch’esso destinatario di misura cautelare in carcere. A quest’ultimo il provvedimento cautelare è stato notificato presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere (CE), ove lo stesso si trova ristretto per il reato di estorsione. L’uomo, esponente apicale del clan, era da poco tornato in libertà dopo aver scontato una pena detentiva di oltre 20 anni a seguito di condanne per reati associativi e gravi fatti di sangue.
Nel corso delle indagini, oltre ai sequestri operati, è stato tracciato e contestato agli indagati un traffico di circa 250 kg di sostanza stupefacente, immessa sul territorio nazionale, per un valore di mercato al dettaglio stimato in 15 milioni di euro.
Contestualmente agli arresti, sono state eseguite perquisizioni domiciliari che hanno consentito di rinvenire e sequestrare in una delle abitazioni nella disponibilità degli indagati complessivamente 624 gr di cocaina, 4,7 kg di marijuana e oltre 20.00,00 € in contanti, somma ritenuta verosimilmente provento dell’attività illecita.
Per tali fatti sono stati arrestati in flagranza di reato 5 soggetti di origine nigeriana che sono stati deferiti alla Procura della Repubblica competente per territorio.
Inoltre sono stati sequestrati diversi supporti informatici che saranno oggetto di successivi accertamenti.
Dei 24 soggetti destinatari della misura cautelare 4 sono attualmente irreperibili sul territorio nazionale per i quali sono state attivate ricerche anche in ambito internazionale.