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Scandalo urbanistica a Latina

Nessuna reazione della maggioranza dopo il sequestro Malvaso

La richiesta di dimissioni del sindaco e della giunta per ora cade nel vuoto

Nella foto dall’alto di Latina si vede il Parco Santa Rita. Il progetto che riguarda l’area verde è un’altra delle scelte urbanistiche del Comune contestate fortemente dai cittadini

LATINA – Nessun accenno di reazione in Comune dopo il sequestro del cantiere di Borgo Piave per illegittimità delle concessione, della variante al Piano particolareggiato e delle procedure seguite per adottarlo “arrecando consapevolmente un ingente e ingiusto vantaggio al consigliere comunale di FI Vincenzo Malvaso (così il giudice nell’ordinanza di sequestro). La vicenda segue solo di pochi giorni quella della revoca da parte del Comune di un’altra concessione illegittima, quella di Via Quarto e da più parti in questi giorni è arrivata al sindaco la richiesta di dimissioni. Nessun commento arriva da parte della maggioranza solo l’annuncio del primo cittadino della nomina di un gruppo di tecnici esterni al Comune per valutare gli atti pianificatori, cosa di cui si sta occupando l’assessore all’urbanistica ed ex prefetto di Latina Salvatore La Rosa.

E mentre si vocifera di un accordo sotterraneo trasversale per far cadere il primo cittadino, affila le armi il Comitato il Gigante Buono che continua lo studio delle carte relative alle varianti urbanistiche e alle concessioni edilizie facili con un gruppo di esperti che si sono messi a disposizione a titolo volontaristico. Lo stesso comitato organizza per questa mattina (lunedì 26 gennaio) dalle  8 alle  11 presso l’Ufficio Elettorale di via Ezio, di fronte il supermercato Conad, la raccolta di firme per la petizione popolare a favore della “Tutela del Verde Comune”.
“È sufficiente  – dicono gli attivisti – portare con se un documento ed in tre minuti potrete contribuire fattivamente alla causa del Gigante Buono.
Le future generazioni ve ne saranno grate”.

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