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Vaccinazioni e malasanità, il sindaco Damiano chiede la convocazione della conferenza dei sindaci

"La sanità lede il diritto alla salute, noi Sindaci dobbiamo intervenire". Chiesto anche l'intervento di Coletta

Il sindaco Damiano

Il sindaco Damiano

SERMONETA – Garantire il diritto alla salute del cittadino è un obbligo di legge, ma soprattutto un obbligo morale. Nel servizio sanitario ci sono situazioni di emergenza che ledono non solo quel diritto alla salute, ma anche la dignità della persona e come Sindaco, ma anche come medico, non posso rimanere a guardare. Per questo ho scritto una lettera al Sindaco di Latina Damiano Coletta, in qualità di Comune capofila del distretto sanitario a cui appartiene Sermoneta, e al Commissario della Asl di Latina Giorgio Casati una lettera nella quale chiedo un incontro tra i Sindaco del distretto per affrontare il tema delle vaccinazioni obbligatorie.
Il servizio delle vaccinazioni rappresenta uno dei capisaldi del sistema sanitario nazionale in quanto è la prevenzione primaria rispetto a malattie importanti. Oggi di fatto assistiamo alla riduzione dell’apertura dei centri vaccinali, con gravissimo disagio sulla popolazione più debole, e di fatto l’impossibilità per i cittadini più indifesi di potersi vaccinare a protezione della meningite, per le quali sono addirittura chiuse le liste di attesa.
Il risultato è che solo pochi cittadini possono ricorrere alla vaccinazione attraverso l’acquisto a caro prezzo del vaccino, che viene venduto a 156 euro, o peregrinare all’ospedale romano del Bambin Gesù.
Credo che su questo problema la risposta potrebbe essere estremamente facile, consentendo alla pediatria del territorio di poter espletare il servizio vaccinale. Questo permetterebbe di far risparmiare alle famiglie inutili file e soprattutto soldi, permettendo di far fare la vaccinazione al proprio medico di fiducia. Ricordo che ci sono vaccinazioni obbligatorie e fortemente consigliate dal SSN e OMS a tutela della salute delle persone. Confido nella sensibilità di Coletta, che è Sindaco e medico come me, per aprire un confronto su questo fondamentale tema, visto che la questione vaccinazioni fa parte anche delle sue linee programmatiche di mandato.

Accanto a questo problema, tra l’altro facilmente risolvibile, c’è un problema che oggi sta diventando intollerabile per la coscienza umana oltre che per quella politica. In questi giorni mi sono trovato da Sindaco ad occuparmi di un malato di carcinoma della prostata diagnosticato mediante biopsia che, per essere operato, necessiterebbe di una Tac che non può eseguire una struttura pubblica e che pertanto il Comune ha dovuto pagare, anticipando le somme, per potergli consentire l’esame presso una struttura privata. Lo stesso paziente, dimesso dall’ospedale con catetere, non ha potuto usufruire di alcun servizio di assistenza infermieristica domiciliare per poter rimuovere il catetere. Negli stessi giorni la signora S.M. di 88 anni, trasportata all’ospedale Goretti di Latina per una frattura del bacino, è stata per molte ore completamente nuda su una lettiga di fortuna nei corridoi del pronto soccorso. Su questa situazione sto aspettando la relazione da parte dell’assistente sociale per poter presentare denuncia coi familiari.
Stanno diventando inaccettabili i tempi medi per poter accedere a prestazioni sanitarie importanti ed oggi una parte della popolazione non sta accedendo più alle cure mediche primarie e necessarie per la tutela della salute.
A questo stato di degrado del nostro sistema sanitario ci si sta abituando come un processo di assuefazione, con un intollerabile senso di rassegnazione che calpesta il diritto alla salute, la dignità della persona e il diritto a curarsi, specie se si è persona indifesa o anziana. Credo che nella conferenza dei Sindaci sia necessario porre questa emergenze, che rappresentano oggi una priorità sociale importante, molto più del tappare una buca o forse anche della gestione del sistema idrico.
La politica non può più trascurare di affrontare e dare risposte a questi problemi.

 

 

 

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