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Acqua, al via la raccolta firme contro la privatizzazione

Acqua

LATINA – Legambiente aderisce al vasto comitato, guidato dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, che da oggi promuove la raccolta firme per i referendum contro la privatizzazione dell’acqua, con centinaia di iniziative sparse su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è ambizioso, scongiurare la corsa all’oro blu come prevede il Decreto Ronchi, che ha reso obbligatoria la dismissione delle quote pubbliche nelle società di gestione di risorse pubbliche, e garantire invece l’accesso ad un bene che è di tutti, e non una merce da cui trarre profitto. L’obiettivo è ambizioso, scongiurare la corsa all’oro blu come prevede il Decreto Ronchi, che ha reso obbligatoria la dismissione delle quote pubbliche nelle società di gestione di risorse pubbliche, e garantire invece l’accesso ad un bene che è di tutti, e non una merce da cui trarre profitto. Nel lazio, spiega Legamebiente le conseguenze sono state fallimentari, esempio ne è Latina, dove i costi per i cittadini sono aumentati anche del 300%, con la multinazionale francese Veolia coinvolta nella gestione dell’acqua.

COMMENTI – “L’acqua non è un servizio pubblico qualsiasi, non può essere gestita con la logica del profitto, è un bene comune indispensabile alla nostra sopravvivenza, da garantire a tutti, sempre e comunque –ha dichiarato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio–. Per questo Legambiente promuove con forza la raccolta firme e per tre mesi chiede a tutti i cittadini di diventare difensori del bene comune. A Roma, il Sindaco Alemanno non può assolutamente procedere alla privatizzazione di Acea, svendendo il futuro dell’acqua e dei suoi cittadini, un’azienda che serve il territorio della Capitale e del Lazio Centrale con circa 3,5 milioni abitanti e un totale di 500mila utenze.”
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