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Crisi a Latina, la lettera aperta di Antonio Pennacchi

Lo scrittore Antonio Pennacchi (foto da Anonima scrittori)

LATINA – da Anonima Scrittori riceviamo e volentieri pubblichiamo il  contributo e riflessione dell’autore de Il fasciocomunista e di Canale Mussolini sulle ultime vicende politiche di Latina. Antonio Pennacchi, finalista al Premio Strega 2010, scrive così:

“Se la giunta Zaccheo fosse caduta per la politica edilizia, per l’attacco sistematico alle fasce frangivento di eucalypti, per il parcheggio sotto l’area sacra dell’Oratorio di San Marco… non avrei detto niente, avrei detto solo: “Bravi, evviva!” Se la giunta Zaccheo fosse caduta per gli appalti al cimitero, per la chiusura settimanale dello stesso, per i prezzi esorbitanti estorti anche ai semplici sepolti sotto terra… non avrei detto niente, avrei detto solo: “Bravi! Era ora!” Se la giunta Zaccheo fosse caduta perché le opposizioni di centro, di destra, o meglio ancora di sinistra, alla testa del popolo infuriato avessero assalito il palazzo comunale e dato fuoco all’intero municipio con tutta la giunta Zaccheo dentro per il piano soste… non avrei detto niente, avrei urlato solo:”Bravi! Deppiù gli dovevate fare.” Ma se la giunta Zaccheo – dopo che nessuno ha mai fatto un vero “ah!” su queste cose, ma le ha sempre sostanzialmente avallate – cade per la semplice infamità di un editto che arriva da Fondi… allora no! La maledizione dei Padri Bonificatori non potrà non ricadere, prima o poi, su quella pletora di consiglieri comunali, eletti dal popolo di Latina, che è andata prona e succube in fila indiana dal notaio a rinunciare al suo mandato senza dire una parola in consiglio comunale. Ma ancor più grave e infame è che l’editto sia stato accettato ed eseguito dalle opposizioni di centro, di destra o di sinistra che per lungo tempo e fino a ieri stesso avevano ritenuto e denunciato in tutte le piazze il fondano estensore dell’editto come sponsor o comunque compromesso con le infiltrazioni camorristico-mafiose. Ma come, prima fai le manifestazioni a favore del prefetto per commissariare Fondi, e poi vai dal notaio con Fazzone a commissariare Latina? E senza neanche un dibattito in consiglio comunale o con chi ti ha votato? Ma che democrazia è questa? Che sinistra? Ma può essere davvero questo l’unico ceto politico che si merita questa città? Basta con le infamità! Che nessuno di costoro abbia più il coraggio di presentarsi agli elettori di Latina per chiedere il voto, non avendone saputo esercitare degnamente il mandato ed avendolo anzi ignominiosamente tradito, delegandolo alla “mafiosa” – ipsi dixerunt – Fondi. Via da questa città, o almeno via per sempre dalla “res publica” della città che hanno tradito. A Latina è ora di cambiare. Via per sempre ogni ambiguità, via per sempre ogni carrierismo, via per sempre ogni divisione ideologica che era – nei fatti – solo di comodo. E’ l’ora finalmente di un’alleanza trasversale di cittadini liberi ed onesti, supportati da alcuni vecchi saggi – penso a Franco Luberti magari, penso ad Ajmone Finestra, ma anche ad Ezio Lucchetti ed altri – che ridisegnino un nuovo patto associativo che faccia sentire finalmente questo popolo la Stirpe dei Giganti che hanno domato le acque, bonificato le Paludi, fondato le città, per costruire tutti insieme una nuova nazione pontina che non sia più serva e scherana degli agenti di Roma o peggio ancora di Fondi. Popolo di Latina, in piedi! Noi siamo i figli dei Giganti, nessuno ci può più trattare così”.

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