ASCOLTA RADIO LUNA ASCOLTA RADIO IMMAGINE ASCOLTA RADIO LATINA  

Regione delle Province, avanti tutta. Ma Forte e Moscardelli bocciano il progetto

Il Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani

LATINA – Il progetto della Regione delle Province va avanti. Il Presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani, con l’omoologo di Frosinone Antonello Iannarilli, inconteranno il 12 maggio anche il collega di Rieti, Fabio Melilli per approfondire la tematica. Intanto è nata l’associazione culturale ‘Movimento delle province del Laziò. L’associazione, che sarà presentata oggi nel salone di rappresentanza della Provincia di Frosinone, si ispira nel programma, nell’organizzazione e nelle relazioni esterne «ai principi ed ai valori del regionalismo, dell’autonomia delle comunità locali, del rispetto dei territori e delle identità, della sussidiarietà e della democrazia partecipata», si legge in una nota.

IL DISSENSO – Ma a Latina si levano le voci del dissenso sull’iniziativa. Sono quelle dei consiglieri regionali dell’Udc Aldo Forte e del Pd Claudio Moscardelli.

Il capogruppo regionale dell'Udc Aldo Forte

 “No alla Regione delle Province, perché la POLITICA deve lavorare per unire e non per dividere ” è in sostanza il messaggio di Forte che parla nel giorno dell’avvio delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia: “Il messaggio che arriva oggi – spiega – è quello di un rilancio del nostro Paese che passa per la coesione e la sinergia tra i diversi territori e non per la loro disgregazione. Per questo non condivido la proposta di formare la Regione delle Province del Lazio”.

Il Consigliere regionale del PD Claudio Moscardelli

Per l’onorevole Moscardelli “L’idea della secessione è una suggestione che tenta fortemente dal punto di vista politico per fare consenso, ma che è più facile a dirsi che a farsi, in quanto si tratterebbe di una regione senza continuità territoriale tra il Lazio sud e il Lazio Nord e una piccola Regione del Lazio sud non è un’opportunità ma una realtà destinata ad essere marginale e senza grandi risorse per dotarsi dei servizi e delle infrastrutture necessarie per dirsi Regione”. L’idea viene dunque bocciata come anacronistica.

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In Alto