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Di Giorgi vuole risolvere il “nodo” della Pontina

Giovanni Di Giorgi

LATINA – Ritorna ciclicamente la polemica sulla alternativa tra la sistemazione della Pontina e la sua trasformazione in autostrada e la realizzazione del Corridoio Tirrenico. Credo fondamentale fare alcune considerazioni: la scelta di messa in sicurezza della Pontina è una soluzione necessaria ma che non risolve il nodo del collegamento tra il nord ed il sud del Lazio, è una soluzione che “gestisce l’esistente”.

Non elimina il tappo intorno a Roma, non libera l’area pontina (da Pomezia a Formia) dalla impossibilità di accedere celermente alla rete viaria nazionale.

Il corridoio tirrenico è un asse viario che collega l’Italia al nord Europa. Mi spiego meglio: si entra nel corridoio a Latina e si arriva a Parigi, a Berlino senza incontrare un impianto semaforico. Si tratta di un asse viario che, per la prima volta, collegherebbe la provincia di Latina, e l’intera area del Lazio meridionale, direttamente alla rete viaria nazionale ed europea senza gravare sul nodo di Roma, compreso il collegamento diretto con il sistema aeroportuale romano.

Si tratterebbe, inoltre, di una infrastruttura aggiuntiva alla Pontina creando, così, una reale alternativa alla viabilità attuale.

Solo una visione miope legate alle contingenze puo’ non vedere nel Corridoio Tirrenico la soluzione strategica per la mobilità nella nostra regione. Oggi i costi che le nostre imprese sostengono per il gap infrastrutturale rispetto ad altre aree del Paese ci penalizza in termini competitivi, e rende meno attrattive le nostre aree rispetto a nuovi investimenti.

A breve la Pontina verrà gravata da altre funzioni (penso ai parchi tematici in via di realizzazione nell’area di Castelromano, al rilancio turistico della costa pontina, allo sviluppo dei nuovi poli universitari di Pomezia e Latina) cosa che rende indispensabile la creazione di nuovi assi viari.

Credo che questo debba essere l’impegno di una amministrazione regionale, come quella che abbiamo messo in campo con la giunta Polverini, che vuole rompere con le miopie del passato e dare risposte concrete allo sviluppo del Lazio

 

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