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La Federazione di sinistra invita i cittadini a fare pressione sulla Regione

Il Tribunale

LATINA – Riteniamo gravissimo quanto avvenuto giovedì nel Consiglio Regionale del Lazio. La maggioranza, opponendosi ad un’inversione dell’ordine del giorno, pur concordata con l’assessore Cangemi, ha, per la seconda volta, impedito la discussione della proposta, avanzata dal gruppo della Federazione della Sinistra ed appoggiata da tutti i gruppi di opposizione, di costituzione di parte civile della Regione Lazio nel processo alla mafia di Fondi, dopo che già lo scorso 6 ottobre aveva fatto mancare il numero legale”. Lo affermano in una nota congiunta i consiglieri regionali della Federazione della Sinistra, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile. “Con il voto di giovedì – continuano – si conferma, purtroppo, il sospetto dell’esistenza di legami, quanto meno di condizionamento, tra parte dell’attuale maggioranza in Regione e poteri criminali presenti sul nostro territorio”. “La presidente Polverini, però – proseguono – ha tempo sino a mercoledì prossimo, data d’inizio del processo, per rimediare. “La Federazione della Sinistra – affermano i consiglieri – invita i cittadini del Lazio a fare in queste ore pressione sulla Giunta, inviando messaggi alla presidente Polverini chiedendo la costituzione di parte civile della Regione. Messaggi possono essere inviati utilizzando il link seguente http://www.federazionesinistralazio.it/petizione.html o cercando il gruppo ‘Lazio, la mafia c’è, la regione dov’è?’ su Facebook”. “Secondo l’Antimafia di Roma – continuano – a partire dagli anni novanta, a Fondi” sarebbe stata data “vita a un’associazione mafiosa, ottenendo il monopolio negli appalti su pulizie e servizi per il Comune ed il controllo del Mercato ortofrutticolo. Agli imputati ed ai rispettivi nuclei familiari, e ad altri sono state sequestrate aziende, numerosissimi terreni, ville, quote societarie, fabbricati e conti correnti per un valore complessivo di oltre 20 milioni di euro. Fu proprio sull’onda di queste indagini che il prefetto di Latina chiese lo scioglimento del comune di Fondi, negato dal Governo e poi evitato con le dimissioni del Consiglio Comunale”. “La costituzione della Regione nel processo Damasco2, in rappresentanza della cittadinanza laziale – concludono Peduzzi e Nobile – oltre a permettere un ristoro del danno economico e di immagine patito dalla Regione, costituirebbe un indubbio segnale di inversione di tendenza delle istituzioni nell’impegno antimafia”.

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