SAN FELICE CIRCEO – Il Comune non presenterà domanda concorrente con l’istanza di concessione demaniale marittima trentennale per il completamento funzionale del porto turistico presentata dalla Cooperativa Circeo I°. E’ quanto deciso ieri dal consiglio comunale durante la seduta fiume durata quasi cinque ore, in un’aula gremita di persone.
All’ordine del giorno, le delibere proposte dai consiglieri Giuseppe Bianchi, Domenico Alfonso Buttari, Roberta Cestra e Corrado Capponi, che chiedevano all’ente di opporsi alla richiesta della Circeo I° e di presentare una domanda concorrente. I due atti sono stati bocciati con 9 voti contrari (per la maggioranza erano assenti, oltre a Stefano Capponi e Monia Di Cosimo per incompatibilità, i consiglieri Lino Mazzoni e Paolo Imperato).
Approvata, invece, l’altra delibera proposta dalla maggioranza in cui, come detto, si stabilisce che l’ente comunale non può presentare una domanda concorrente a quella della Coop. Circeo I°, non essendo più attuabile, in base alla Finanziaria 2008, la gestione dell’intera struttura portuale tramite una Società per azioni a capitale misto pubblico e privato. Proprio per questo motivo, con quest’atto vengono contestualmente revocate le delibere approvate tra il 1999 e il 2001 che avevano portato alla costituzione di una Società per azioni. La delibera in questo caso è passata con 9 voti favorevoli della maggioranza e tre contrari (il consigliere Roberta Cestra non ha partecipato al voto).
Il voto è arrivato al termine di un lungo dibattito, durante il quale i consiglieri di minoranza hanno sottolineato più volte che la concessione trentennale e la relativa gestione funzionale del porto sarebbero da considerarsi economicamente molto convenienti e quindi avrebbero portato un enorme vantaggio per l’interesse pubblico. “Il porto è il nostro patrimonio perché i cittadini pagano ancora fino al 2016 le rate del mutuo per realizzarlo, ma poco o nulla finora è andato alla collettività”, ha detto Corrado Capponi. “Non stiamo combattendo la cooperativa, ma abbiamo il solo interesse che il Comune realizzi le opere a terra, ovvero il quinto lotto”, ha aggiunto Domenico Alfonso Buttari, secondo cui per alcuni aspetti il progetto della Circeo I° non sarebbe conforme al Prg.
Ampia e articolata la replica della maggioranza. Il vice sindaco Nicola Ceccato ha giudicato “totalmente sbagliato e impraticabile” l’approccio dell’opposizione, sottolineando in particolare come il Comune non abbia i mezzi economici per presentare progetti che comportino grossi investimenti, come è nel caso del completamento dell’approdo. Dobbiamo rispettare il patto di stabilità”. Inoltre, Ceccato ha voluto precisare che “i mutui per pagare la creazione del porto – ha detto – sono stati a carico in gran parte della Cassa per il Mezzogiorno”.
Il consigliere Giuseppe Schiboni e il sindaco Vincenzo Cerasoli hanno sottolineato che un eventuale gestione del Comune rischi di trasformarsi soltanto in un carrozzone inefficiente. Nel dettaglio Schiboni ha illustrato l’art. 3, comma 27 della Finanziaria 2008 che stabilisce che le amministrazioni “non possono costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e di servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, nè assumere o mantenere direttamente partecipazioni, anche di minoranza”. In pratica, la gestione del porto si configurerebbe come attività di produzione di beni e di servizi non strettamente necessaria per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’Ente.
“Già oggi comunque il porto – ha aggiunto il sindaco Cerasoli – anche se non è gestito direttamente dall’ente, che comunque non sarebbe in grado di farlo, porta ricchezza a tutta la collettività, basti pensare all’indotto che c’è intorno, in primo luogo la cantieristica navale”. Il sindaco ha quindi aggiunto che l’unica sede che dovrà decidere se il progetto è valido o no sarà la conferenza dei servizi.
Il consigliere Giuseppe Bianchi ha ribattuto che “la legge finanziaria non vieta nulla, è una scusa per dire che si vogliono annullare per autotutela le delibere perché l’intento è quello difendere gli interessi della Cooperativa”, mentre la consigliera Roberta Cestra ha avvertito sui danni di natura economica che deriverebbero dalla concessione del piazzale del porto che viene adibito a parcheggio a pagamento e che produce introiti di circa 100 mila euro l’anno.
Al termine della seduta, il presidente del consiglio Antonino Fabrizi ha annunciato che sulla questione sarà convocato un altro consiglio comunale che si terrà la prossima settimana.
Porto, il Comune di San Felice non parteciperà al completamento
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