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Caro-tazzina, le associazioni replicano: “Aumento illegittimo”

LATINA – E’ ormai polemica tra i gestori dei bar del centro storico di Latina e l’Ascom, l’associazione dei commercianti di Confcommercio. Dopo l’annuncio di imminenti rincari da parte di sei bar storici del capoluogo, il presidente della Confcommercio Italo Di Cocco spara a zero e parla di aumento illegittimo.

I bar Cifra, Caffè degli Artisti, Magnanini, Latina t’Amo, Mimì e Valery hanno spiegato che nelle prossime settimane aumenteranno il prezzo di caffè e cappuccini perché la materia prima ha avuto un rialzo di circa il 15%. 90 centesimi costerà un caffè, un euro e 20 il cappuccino.  «Un lieve ritocco – dicono i gestori dei locali – deciso a malincuore per continuare a garantire la qualità del servizio». Una provocazione quella dei commercianti, che non nascondono di sentirsi abbandonati dalle associazioni di categoria che dovrebbero tutelarne gli interessi. Pronta la risposta del presidente dell’Ascom di Latina, Italo Di Cocco: «Abbiamo letto con enorme stupore la notizia che alcuni bar storici del centro hanno deciso – autonomamente e in spregio a uno specifico divieto dell’ Antitrust – di concordare un aumento del costo della tazzina –  scrive in una nota Di Cocco – una cosa che non compete alle associazioni di categoria. Meraviglia che operatori storici da noi stimati facciano finta di ignorarlo arrivando a giustificare la loro decisione con un attacco immotivato alla nostra organizzazione». Di Cocco paventa anche l’intervento delle Autorità di controllo se l’aumento dovesse essere varato. Una dichiarazione che certamente non sarà piaciuta ai gestori. La questione è destinata a non finire qui.

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